THUNDERHEART – “Night of the Warriors”
(Killer Metal Records) Il trio spagnolo Thunderheart, per quanto all’esordio, è composto da veterani della scena locale: ne fanno parte membri o ex-membri di Wild, Calibre Zero e Steel Horse. I 35 minuti di questo “Night of the Warriors” hanno dunque una marcia in più, e la freschezza del songwriting permette un headbanging (altro…)
(Nuclear Blast) I 69 Eyes non hanno bisogno di presentazioni, specialmente dopo una carriera che dura venticinque anni. Maestri del goth’n’roll (tanto per citare la compilation del 2008), sono bands che come i connazionali HIM hanno scalato classifiche e creato un solido fan base,
(Rocksector Records) Ecco un altro ritorno di una gloriosa band inglese degli anni ’80… eccezionalmente non gestito dalla Pure Steel! Stavolta ci pensa infatti l’attenta Rockector Records a puntare nuovamente i riflettori sui Tysondog, che pubblicarono due buoni dischi a metà anni ’80 per poi sparire nel nulla.
(Indie Recordings) Live celebrativo per i Tnt, gloriosa band hard rock Norvegese, che nel 2012 ha festeggiato il trentesimo anno di attività. Per l’occasione, oltre alla line up attuale, capitanata dal chitarrista Ronni Le Tekro e dal cantante Tony Harnell (ora anche con gli Skid Row), il gruppo si è avvalso della
(Amazing Record Co.) La scena musicale è di nuovo pronta per i Therapy?, o forse no. Irlandesi volubili, spesso impegnati a cambiarsi di tono, nelle idee e un po’ nello stile, eccoli di ritorno con un nuovo album a tre anni dall’ultimo “Brief Crack of Light”, passato via nei ricordi del tempo con una certa velocità.
(In-Akustik) “Sette è il numero dei peccati capitali”, recita la strepitosa “Vigilante Man”, terza traccia di questo capolavoro di rock e metal! Ma i peccati capitali qui sono ben dodici, peccati che portano direttamente all’inferno, il fantastico inferno del rock’n’roll! E chi troviamo all’inferno? Chi sono i demoni che con il
(Season of Mist) Geniali. Pazzi. Sconvolti. In equilibrio assurdo tra demenza decadente e pungente ironia infestata di goliardia. Questo culto del sangue, questo EP dovrebbe essere il remake di alcuni pezzi del primo loro album “The Apotheosis”. A parte il fatto che non conosco il loro primo album, è comunque difficile
(Pavement Entertainment) Immaginate quel fangoso suono dello stoner unito a cose nu metal. Immaginate una voce alla Chad Kroeger, ma più sporca, più roca. Non immaginate e date un ascolto ai torinesi The Cyon Project, gente che si guadagna l’attenzione della Pavement Entertainment
(Southworld Recordings) Dal tour del 2010 i Damned ricavano questo doppio album dal vivo, registrato al The Manchester Academy. L’album è un tassello della serie “Graveyard Chronicles”, con la quale la band ha pubblicato diverse release di rarità e inediti. Ventuno canzoni catturate attraverso
(Scarlet Records) Temperance: una band italiana di cui annotarsi il nome! Metal moderno, accattivante e veloce per questo “Limitless”, che conferma tutto ciò che di buono si era visto nel debut (recensito
(Gain Music/Sony) Ecco una di quelle band che per qualche motivo non ho mai seguito. E riconosco di aver sbagliato! Il quartetto svedese, ormai al decimo anno sulla scena, vanta molta esperienza, stile, abilità, gusto e questo sesto disco è un piccolo capolavoro di heavy metal melodico, capace però di toccare vari
(Old Mill Records) Piccola premessa: Roberto Tiranti ha un curriculum artistico lungo come il Nuovo Testamento. Voce dei Labyrinth, Ken Hensley, Stef Burns, Il Rovescio Della Medaglia, New Trolls, bassista, doppiatore e altro ancora. Ora Tiranti si approccia al suo primo lavoro solista: era il momento e lo sarebbe stato
(Pathogenic Records) Album di spessore, importante. Album notevole. Semplicemente bello e magistralmente potente, scritto dal batterista e autore dei Tourniquet Ted Kirkpatrick (e pubblicato dalla propria etichetta), accompagnato nei diversi strumenti da più artisti: i chitarristi Marty Friedman,
(Chaos Records) Gli australiani The slow Death avevano già incrociato la mia strada di recensore (con lo split recensito
(Autoproduzione) Una band di rock/metal cristiano è qualcosa al quale guardare con distacco, quanto una che inneggia a tutte le legioni del ‘piano di sotto’. La religione non è un bene, lo è solo per chi ne ha bisogno e non si rende conto di ciò che questo bisogno comporta. Tuttavia
(Napalm Records) Si sente spesso parlare o si legge dei Thulcandra di una band accostata alla scuola Dissection. La band tedesca ha uno stile alquanto semplice e fruibile, catchy, tanto per usare un termine ormai consolidato nella lingua metal di ogni latitudine. Sono lontani da quelle architetture
(Sleazy Rider) La band death/black belga Thurisaz ha deciso per una volta di abbandonare l’extreme metal e di suonare il 1° Marzo 2014 un concerto acustico: la performance è stata immortalata su questo cd/dvd “Live & Acuoustic” (qui ci occupiamo soltanto della parte sonora). È davvero interessante
(Pure Steel) Sono i due i motivi che dovrebbero spingere i metalheads a interessarsi ai Trauma: sul loro primo demo ha suonato nientemeno che Cliff Burton; e un loro brano apparve sulla compilation “Metal Massacre II” della Metal Blade. Dopo un disco nel 1984, “Scratch and scream”,
(Sound Management Corporation) Un viaggio attraverso quarant’anni di musica rock, quello proposto dai Bresciani T. H. L. La band, attiva dal 2010, giunge al debutto dopo essere passata attraverso alcuni avvicendamenti in seno alla line up e dopo aver maturato una vasta esperienza dal vivo. Il gruppo Lombardo propone un rock a trecentosessanta gradi,
(Epictronic / WhormHoleDeath) “The Majesty of Your Becoming” è un passo avanti o cosa? Se The Way Of Purity sono per voi un deathcore ossuto, ostinato e devastante, nonostante sprazzi di melodie, ebbene la delusione sarà spietata. Niente “Crosscore” e nemmeno “Equate”.
(AFM) In Italia, il Mittelalter Rock tedesco difficilmente prenderà mai piede, perché c’è l’ostacolo fondamentale del cantato in lingua; ma vi assicuro che in Germania ha una fanbase vasta e appassionata. Una delle band più amate sono i Tanzwut di Teufel, che dividono (quasi) equamente la propria produzione
(High Roller Records) Non vi inganni la copertina psichedelica, perché gli svedesi Trial, di base, suonano classico e ruggente heavy metal. Cosa che, come sempre, mi rassicura molto! Il loro secondo full-“length” allinea sette brani di durata medio-lunga che vanno assimilati con calma, onde evitare giudizi affrettati.
(Iron Bonehead) Due brani per tredici minuti di musica. Nonostante la breve durata, questo mini dei Polacchi Temple Desecration trasuda malvagia intensità da tutti i pori. Il genere proposto è un death/black primordiale, grezzo, esattamente come la produzione, assolutamente low-fi. L’opener “Ghoul Prayer” è introdotta da un coro monastico che interpreta il
(Indie Recordings) Bizzarra release da parte della Indie, con questa band Londinese autrice di un rock un po’ vintage, un po’ alternativo, totalmente strano e non convenzionale. Con la collaborazione (musicisti e/o studio) di personaggi provenienti anche da Sunn O)), Angel
(Iron Bonehead) Altro oscuro split che vede coinvolti i nefasti neozelandesi Vassafor, questa volta con gli australiani Temple Nightside; un altro split australe concepito per lacerare, demolire, togliere speranza, respiro, vita. Malvagità sonora, barbarie musicali, devastazione,
(Floga Records ) Il black metal greco è sempre stato ottimo. Evocativo, epico e intriso di male. I testi sublimi, la musica una forma poetica malvagia. Un pezzo di questa poetica di metallo nero è stata scritta dai Twilight della Tessalonica, nati al principio degli anni ’90
(To React Records / Andromeda) La coabitazione tra metalcore, thrash e groove metal definiscono la forma del sound degli umbri True Lie. Un sound nel quale la band riesce a creare spunti melodici e di non soffermarsi sui soliti breakdown e parti massicce, oppure
(Iron Shield Records ) I siciliani Thrash Bombz visto il loro nome, non hanno bisogno di spiegazioni su che tipo di sound posseggano. Già conosciuti in queste pagine per via del debut album “Mission of Blood”,
(Minotauro Records) Tony Tears è un progetto nato nel 1988 dalla volontà del poli strumentista Ligure Antonio Polidori, di tenere una sorta di diario musicale delle esperienze spirituali da lui vissute. Inizialmente decide di occuparsi di ogni aspetto musicale, da quello strumentale alle parti vocali, per
(Dark Essence Records) “Gamle Norig” è posta al principio di “Stridens hus” e lo apre con magnificenza, attraverso un riffing chiaro, ricco di melodie fresche. Non sono accordi che plasmano malvagità, piuttosto è l’esibizione di nenie, motivi e refrain che sono
(Argonauta Records) “Clarity, oh Open Wound” nonostante la sua malinconica dolcezza, non impressiona nella sua prima parte, ma quando nella seconda metà l’atteggiamento free-form psichedelico, tra Pink Floyd epoca ’67-’69, Magama e oscurità sonore emergono, ecco che la sensazione di trovarsi di fronte
(Witching Hour Productions) Thaw: un mondo oscuro che diventa suono. Secondo album. Ciò che era sperimentale diventa stile, diventa marchio di fabbrica, diventa un efficace canale artistico con il quale questo gruppo polacco esprime decadenza allo stato puro. Già il precedente omonimo disco
(Horror Pain Gore Death Prod.) Le band di questo split sono ambedue statunitensi. Dei Fiends At Feast si è già discusso per il loro primo album
(autorpoduzione) L’EP “Symposium of the Tetrarchs” dei Tetrarchate segue un demo del 2010. La band della provincia di Urbino assesta il secondo passo nel cammino verso la costruzione di una carriera musicale. Quattro brani registrati in maniera pulita e in condizioni tali da lasciare bene intendere la carica dei
(Napalm Records) Band nuova, la quale accoglie Tim Sutton, chitarrista dei Church Of Misery e il bassista Patrick Andersson Winberg dei Doomdogs. The Order Of Israfel è una sana esposizione del doom più classico, quello che affonda le radici negli albori e precursori del genere. I nomi li conoscete tutti.