ÔROS KAÙ – “Imperii Templum Aries”
(Epictural Production) One man band dietro la quale c’è l’omonimo musicista che ha registrato l’album a Bruxelles. Il prodotto finale è turpe (altro…)
(Epictural Production) One man band dietro la quale c’è l’omonimo musicista che ha registrato l’album a Bruxelles. Il prodotto finale è turpe (altro…)
(Scarlet Records) A solo un anno da “De Rerum Natura” tornano i Moonlight Haze di Chiara Tricarico e Giulio Capone: ed è subito un altro grande disco di symphonic metal, (altro…)
(Art Gates Records) Amano prendersela comoda gli svizzeri Exit. La formazione elvetica nasce infatti nel 1995, ed in venticinque anni ha rilasciato appena cinque album. Bisogna però riconoscere che (altro…)
(Heavy Psych Sounds Records) Il groove del nuovo album dei newyorkesi Geezer è irresistibile. Un rock ‘n’ roll intenso, annebbiato dallo stoner, immerso nella nebbia, offuscato dalle droghe, sballato dal (altro…)
(Blood Harvest Records) Terzo album per Valdrin, band che ho sempre considerato come la risposta statunitense ai Dissection, almeno fino ad ora. Si, perché con questo nuovo lavoro, la formazione proveniente da Cincinnati si (altro…)
(Rafchild Records) Sono passati ben cinque anni da “Horse of Hell”, ma gli Eisenhauer sono finalmente tornati: e il loro secondo full-length, con diversi brani legati da una storia fantasy, (altro…)
(Hells Headbangers Records) Album di debutto per Violent Hammer, formazione finlandese dedita ad un black/death/grind decisamente old school. Musicalmente la band ci sa fare, presentando brani piuttosto (altro…)
(Apollon Records) Basta guardare le foto di questi quattro norvegesi per capire che tipo di musica possa emergere da un loro album. Look antico, atteggiamento d’altri tempi, palesemente schierati sulla scia (altro…)
(Autoproduzione) Dal Belgio giunge il secondo disco dei Devil’s Bargain, con sette tracce legate da un debole filo conduttore (si tratta delle visioni, spesso cupe o comunque (altro…)
(Hellprod Records) Nonostante si siano formati solo nel 2010, i brasiliani Thrashera vantano già una nutrita discografia, comprendente tre full length ed una sfilza di uscite tra demo, split e live album. Un’attività piuttosto intensa, (altro…)
(InsideOut Music) Con “Vector” uscito meno di due anni fa (recensione qui), gli inglesi Haken avevano confermato uno status di assoluta genialità e sconvolgente imprevedibilità. Con il nuovo “Virus” l’evoluzione assume una forma strana e l’ascoltatore viene travolto da un flusso sonoro unico, (altro…)
(Purity Through Fire) Poco oltre mezz’ora di raw black metal, espresso con suoni dirompenti, ruvidi ma netti. Le chitarre (altro…)
(No Dust Records) Mentre il thrash metal negli anni ’80 si imponeva nel mondo come una religion, in Olanda dei ragazzi del sud del paese (altro…)
(Karisma Records) I norvegesi Arabs in Aspic sono usciti dall’Italia (erano con la Black Widow Records) e girovagando in terra madre… sono passati dall’Apollon Records alla vicina Karisma Records, dando vita al loro sesto (altro…)
(Everlasting Spew Records) Nuova entità devota alla spietata violenza sonora, tra riff velocissimi, ultra-tecnici, letali, sulfurei sempre sferzati da linee vocali demoniache. Non è una band di pivelli, anzi, in questo calderone di corpi (altro…)
(No Dust Records) Non sempre è necessario inventare qualcosa di nuovo per essere al passo con i tempi. Spesso la miglior strada da percorrere è a ritroso, prendendo quanto di meglio sia stato prodotto nel passato e (altro…)
(Transcending Obscurity Records) L’abominevole introduzione all’album, “Abyssus Abyssum Invocat”, mette in guardia l’ascoltatore. Da questo momento in poi (altro…)
(autoprodotto) L’americano David Baxter, batterista dei Trenchant ed ex di bands quali Škáŋ, Skrew e Plutonian Shore ha creato un suo personalissimo mostro. Sarpa, una one man band, prende la musica (altro…)
(APF Records) Quinto album per Desert Storm, formazione inglese nota nel circuito stoner/sludge soprattutto per avere aperto gli show di molte band, tra le quali Red Fang, Crowbar, Orange Goblin e Mondo Generator. (altro…)
(Volcano Records) Dando un’occhiata alle note biografiche della band leggo: ‘Gli Hellcome! si formano nel 2009 a Fabriano (AN) da un’idea di quattro ragazzi amanti della birra’. Ottima introduzione, partiamo già con il piede giusto. (altro…)
(autoproduzione) Arriva una nuova cantante per il quinto album dei Rossometile (QUI il precedente), ed è Ilaria Hela Bernardini alla quale va un inchino per la sua voce e il suo lavoro. I salernitani (altro…)
(Funere/Weird Truth Productions) Un’opera che esalta i sentimenti più strazianti, l’oscurità più impenetrabile, la devastazione interiore più lacerante. Dal moniker inquietante, alla copertina che non lascia speranza (altro…)
(Iron Bonehead Productions) Dopo ben quattro anni dal debutto “Iron Overkill” (recensione qui), tornano i finlandesi Front con un EP contenente sei brani che segnano una netta evoluzione stilistica rispetto alla (altro…)
(Funere) A tre anni da “Synaptic Veil” (recensione qui) torna la lacerante pesantezza dei romeni Descend into Despair, giunti ormai al un terzo capitolo, sempre capaci di materializzare un funeral doom possente, (altro…)
(Vendetta Records) Dopo un EP di un paio di anni fa, i tedeschi Naxen arrivano finalmente al primo album sulla lunga distanza, proponendo un quartetto di tracce molto lunghe, che mai vanno sotto i dieci minuti di (altro…)
(Pure Steel Records) Una garanzia? Di più!! Il terzo album degli Ancillotti (per chi non lo sapesse, la band dei fratelli Daniele e Alessandro, assieme al loro figlio/nipote Brian) (altro…)
(Shadow Kingdom Records) Figli di una costola degli americani Visigoth (non quelli anni ’80, questi sono degli omonimi), i Blood Star si presentano con una formazione scarna e dedita ad un metal classico a stelle e strisce, (altro…)
(Dying Victims Productions) Dopo una lista davvero notevole di prodotti minori, i cileni Hemisferio giungono al debut: un disco, “Anacronia”, che mette insieme tante luci quante ombre. (altro…)
(Rockshots Records) Proclamano orgogliosamente di non essere dei cloni di Nightwish e Delain, e direi che hanno ragione: gli esordienti svizzeri Dreams in Fragments pescano infatti (altro…)
(My Kingdom Music) Un prodotto singolare, l’esordo degli Holy Tide: una band che mette assieme artisti italiani (tutto nasce per volontà del bassista campano Joe Caputo), (altro…)
(Inferna Profundus Records) I Poccolus sono un po’ una leggenda metropolitana del black sotterraneo. Attivi sin dai primi anni ’90, si sono esibiti dal vivo davvero soltanto una manciata di volte, pubblicando solo un unico (altro…)