KADAVERMARCH – “Into Oblivion”
(Last Mile Records) Sound assolato nel quale si ode l’eco del deserto, eppure i Kadavermarch sono danesi. Non è una band di qualche assolato stato dell’Unione, bensì della penisola (altro…)
(Last Mile Records) Sound assolato nel quale si ode l’eco del deserto, eppure i Kadavermarch sono danesi. Non è una band di qualche assolato stato dell’Unione, bensì della penisola (altro…)
(Svart Records) Se è vero che il gruppo del nome deriva da una canzone degli Opeth, allora possiamo dire con tranquillità che questi inglesi hanno già superato i loro ispiratori in fatto di personalità. (altro…)
(Inferna Profundus Records) Graveland e Commander Agares sono in un certo senso due realtà per molti versi opposte. I primi sono un gruppo storico della scena epic black polacca, con trent’anni di esperienza e l’incredibile cifra di venti album alle spalle. (altro…)
(Go Down Records) Solitudine. Quella imposta. Quella voluta. Quella desiderata. Quella che semplicemente capita. Gioca con la parola inglese ‘loneliness’ l’artista italiano Lu Silver (Luca Donini, della hard rock band The Lu Silver String Band), la solitudine per l’appunto, quella che -come tanti- anche lui si è trovato a subire durante i vari lock down. (altro…)
(Season of Mist) L’avvento di un nuovo album dei Christian Death porterà alla celebrazione di musicisti, ricordi, fatti lasciati alle spalle ormai da molto tempo. I (altro…)
(Soulseller Records) Hanno pubblicato solo tre album in oltre venti anni i Disquiet e “Instigate To Annihilate” è il secondo consecutivo per la Soulseller Records. Il precedente “The Condemnation” è del (altro…)
(darkTunes Music Group) Nati come una valente band di metal sinfonico, gli Aevum si sono aperti sempre più all’uso dell’elettronica, nonché a concetti di stile sempre diversi. Un’operazione che (altro…)
(Svart Records) Prima del metal, ma anche un tantino dopo. Divagazioni di ogni tipo, fiati compresi. Punk. Ma anche sensazioni surf rock. Aperture disinibite, che abbracciano funk, space rock e alternative di stampo vintage. Sono al quarto o quinto album, non hanno regole… nemmeno per quanto riguarda il look, dal metallaro rabbioso al borghese tanto elegante quando sessualmente deviato. (altro…)
(Shaytan Productions) Giunge allo stato della perfezione la band saudita Al-Namrood con “Worship the Degenerate”. Le chitarre articolano riff e fraseggi che tirano in ballo le tipiche melodie del Medio Oriente attraverso un piglio black/blackened. Chitarre (altro…)
(Neurot Recordings) Eloquente il titolo di questo nuovo album degli Ufomammut, una band che non è mai morta ma che si è convinta fosse ormai giunto il momento di rigenerarsi. Album dopo album il power trio si è incamminato su percorsi sempre più articolati, meno spontanei e per stessa ammissione (altro…)
(BMG) Ci sono cose incredibili. Una di queste è quella che vede questa band, brevi pause a parte, in circolazione dal 1989… praticamente con la stessa line up. L’altra è che il 14° disco è anche il primo… il primo doppio album! Infine… “Dopamime” arriva ad un anno esatto dall’ultimo favoloso “All The Right Noises” (recensione qui), dimostrando l’esuberanza creativa della band di Londra. (altro…)
(Sneakout Records / Burning Minds Music Group ) Il look. I suoni. Gli effetti… i colori… le saturazioni… l’atmosfera. I testi! “Take Me To the 80s” non è solo una dichiarazione di intenti, non è una imitazione… è a tutti gli effetti una full-immersion, una specie di realtà virtuale di un’epoca ormai trascorsa ma più viva e presente che mai, forse l’era stilistica che in fatto di musica, mode, film, design ed atteggiamento ha lasciato il segno più indelebile, più indimenticabile, più maledettamente reale e presente. (altro…)
(Inside Out Music) Nativo di New York ma trasferitosi Cina da qualche anno, il batterista progressivo Anthony Vanacore (che nella terra nativa ha conseguito un paio di master in batteria e jazz) ha una cattedra all’accademia di musica contemporanea di Beijing, organizza decine di clinic in giro per il paese, oltre che collaborare con varie bands. (altro…)
(Osmose Productions) Meyhnach è una one man band di black metal creata dallo stesso musicista che ha gestito altri progetti, tra i quali le sorti di Suicide Circle e in particolare di (altro…)
(UPRISING! Records) Non è ben chiaro chi siano e nemmeno quando si siano formati, sappiamo che solo che hanno pubblicato un EP di debutto uscito l’anno scorso. (altro…)
(Svart Records) Debuttano i finlandesi I Am The Night con un moniker coraggioso, deciso, sicuramente faticoso da esaltare, considerando il vastissimo scenario musicale del giorno d’oggi. (altro…)
(Amor Fati Productions) Beh, non si può certo dire che questo duo tedesco non prenda sul serio la propria passione: al secondo lavoro sulla lunga distanza, vanno a confezionare un’opera piuttosto ardita, composta da sole tre tracce molto lunghe e articolate. (altro…)
(Virgin/Universal Music) Ottavo album. Incredibile come la mitica band tedesca riesca a rifilare sempre la stessa musica, gli stessi riff, le stesse suggestive diavolerie synth, lo stesso cantato drammaticamente baritono di Lindemann… risultando comunque così maledettamente fresca, schifosamente catchy… (altro…)
(Black Lion Records) Devo ammettere che non appena ho ascoltato questo gruppo ho pensato che troppi fossero i riferimenti al metal anni ottanta e alla scena heavy di quel periodo… ma poi ho sentito il cantante e non ho potuto che apprezzare il suo timbro, davvero molto ma molto simile al compianto e inarrivabile Mr Padavona, in arte Dio. (altro…)
(Nuclear Blast Records) Watain, capitolo sette. Sono passata quattro anni dal precedente “Trident Wolf Eclipse”, nel frattempo i nostri son passati dalla Century alla Nuclear Blast. Essendo per me i Watain un gruppo imprescindibile della mia vita, ho a suo tempo appreso con timore questa scelta da parte loro, ma ora che l’album è finalmente uscito mi son messo l’anima in pace, in tutti i sensi. (altro…)
(Heavy Psych Sounds) Beh, iniziamo con il dire che già leggendo il nome dell’etichetta che ha prodotto il dico qui recensito si intuisce il genere proposto… rock psichedelico all’ennesima potenza, con riff che strizzano l’occhio ai Black Crowes e atmosfere da deserto anni settanta. (altro…)
(Emanzipation Productions) Il quinto album dei danesi Thorium ti passa sopra con irruenza, un maledetto schiacciasassi che adora fracassarti ogni formazione ossea dento il tuo corpo. (altro…)
(Emanzipation Productions) Signorine di Città del Messico piuttosto violente le Introtyl, visto come il death metal che propongono sia così veloce e serrato, tale da ricalcare certe (altro…)
(Emanzipation Productions) I Vulcano sono un’istituzione della scena metal brasiliana quanto del metal mondiale. La band nasce negli anni ’80 ma sotto altro nome e per dedicarsi all’heavy metal. Poi però l’animo dei (altro…)
(Osmose Productions/Hells Headbangers Productions) Della serie ‘genialata o pattume’, ma con la differenza che le due cose qui coincidono. Album numero tre per questa grezzissima realtà che fa della quasi-cacofonia un biglietto da visita, fatto di suoni sgraziati e al limite del ridicolo, strutture canzoni da terza elementare, copertine minimali, assenza totale di qualsiasi cosa che possa ricordare una sorta di armonia. (altro…)
(From The Vaults) Altri figli della ridente Newcastle, la città dei Raven, Venom, Satan, Tygers Of Pan Tang, Angelic Upstairs, Atmomkraft ed anche dei Dire Straits. I (altro…)
(Massacre Records) Album di debutto per Astrid Klara Mjøen, cantante e fondatrice della band che usa “Devil Inside” come una sorta di diario personale messo in musica. I testi sono racconti di vita, di storie vissute sulla sua pelle negli ultimi anni. Un album (altro…)
(Argonauta Records) L’hardcore è sempre stato snobbato come un genere ‘ignorante’, dai contenuti poco alti… Beh, la rabbia e il dire le cose in faccia, tipiche del genere, non devono per forza essere associate allo scarso spessore dei temi trattati. (altro…)
(Moondrop Records) I danesi Parzival sono sempre stati strani, inusuali, artisticamente contorti e teatrali. In circolazione da quasi trent’anni, hanno all’attivo prima di questo lavoro ben undici dischi (i primi due con il moniker Stiff Miners, quando la tendenza era più marcatamente industriale) e questo nuovo capitolo rappresenta il primo di una trilogia definita “Tradition And Discipline”, la quale prevede due ulteriori album in un futuro non ben precisato. (altro…)
(Massacre Records) Cominci ad ascoltare il CD dei Radiant e capisci dopo la prima nota che sono tedeschi e che fanno quel misto di metal e AOR che esplose una quindicina di anni fa proprio in Germania e che, a mio modesto avviso, non tramonterà mai come genere. (altro…)
(Memento Mori) Terzo album per questo gruppo di ragazzacci cileni, a ben dieci anni di distanza dal suo predecessore. Si sa, il terzo album è quello decisivo… ma nel caso degli Inanna possiamo tranquillamente parlare di una piacevole conferma. (altro…)
(Escudero Records / Fastball Music / Irascible Music) Lord Campbell e i suoi accoliti si dimostrano ancora una volta una teatrale espressione rock-metal. “Lullabies” è infatti il (altro…)
(Argonauta Records) E chi pensava che dalla soleggiata Liguria potesse nascere una creatura tanto cupa? I Sator sono genovesi e attivi da quasi un decennio, arrivando ora alla quarta opera sulla lunga distanza. (altro…)