STORMTIDE – “A Throne Of Hollow Fire”
(Metal Hell Records) Un wall of sound gigantesco per gli australiani Stormtide, che nel loro secondo full-length ci offrono un turbine di power/folk/death metal, quello che io (ma ormai sono fra i pochissimi) chiamano battle metal. L’epica titletrack è una tempesta di tastiere e suoni stentorei, ma colpisce la povertà produttiva: (altro…)
WITCHING HOUR – “Where Pale Winds Take Them High…” (Reissue)
(Sun & Moon Records) Sostanziosa ristampa per i thrashers tedeschi Witching Hour. Diciassette canzoni raccolte in un CD formato jewel case e rimasterizzate per l’occasione. Questa ristampa contiene nell’ordine: (altro…)
HELLROCK – “This Is Metal”
(Steel Shark Records) Ma è rock o metal, questo debutto dei francesi Hellrock? Beh, per chi scrive mi sembra che il power sia quasi il genere preponderante… chiamiamo allora heavy/power la musica di questa band transalpina, generosa ma – come vedremo – con ancora diverse cose da limare. (altro…)
ALOGIA – “Semendria”
(Elevate Records) Che bella sorpresa (per me, dato che sono attivi da oltre vent’anni) i serbi Alogia! Questo è il sesto disco dei balcanici, il secondo in lingua inglese, ed esce a ben sei anni di distanza dal precedente: (altro…)
LADY BEAST – “The Vulture’s Amulet”
(Reaper Productions) I Lady Beast di Deborah Levine vanno dritti per la loro strada, senza deviare di un millimetro: il loro quarto album (ci siamo persi il terzo, ma qui c’è la recensione di “II”) è sempre quello che si chiama ‘old school heavy metal’, ortodosso per definizione e per scelta. (altro…)
VREID – “Wild North West”
(Season of Mist) C’è un’aura strana che avvolge i Vreid e forse l’intero e misterioso Sogndal, lassù nel nord, in Norvegia, nel suo nord ovest. Ogni loro album è diverso dal precedente, c’è sempre un’evoluzione o un cambio di direzione, c’è sempre un marcato cambiamento, eppure ogni album è dannatamente Vreid, fino all’osso, fino alle viscere. “Wild North West” non è un’eccezione, anche se qui c’è qualcosa di diverso, qualcosa che non c’era sul favoloso “Lifehunger” (recensione qui), sulla crudezza di “Sólverv” (recensione qui) o sull’iconico “Welcome Farewell” (recensione qui). (altro…)
ALWANZATAR – “Den Glemte Dalen”
(Apollon Records) Dietro a questo progetto solista si cela Krizla, il flautista dei norvegesi Tusmørke. Per quanto eclettici ed imprevedibili, i Tusmørke spaziano tra folk e prog rock… ma questo percorso solitario del loro membro cambia completamente direzione, allontanandosi completamente dalla musica della band principale. (altro…)
FYRNASK – “VII – Kenoma”
(Ván Records) Fyrnd, Alghol, Exord, Fhez e Rune hanno scritto e registrato questo album, il quarto per loro, durante un periodo tra il 2016 e il 2019. Una gestazione particolare che ha permesso alla band di creare una linea ben precisa nell’andamento di questi pezzi che formano un qualcosa di organico. “VII – Kenoma” è una (altro…)
NEKROMANTHEON – “The Visions of Trismegistos”
(Indie Recordings/Hells Headbangers) Nell’ambito della musica estrema, la Norvegia è famosa sostanzialmente solo per il black metal. Tuttavia esistono realtà trasversali, bands che non seguono il percorso generale e che, al contrario, restano legate ad un old school tanto intenso da collocarsi ben prima di qualsiasi diramazione del black, o anche separazione tra thrash, death e lo stesso black. (altro…)
DESTRUCTION – “Bestial Invasion Of Hell” (Reissue)
(High Roller Records) Stampa in vinile con diversi colori e contenuti speciali come poster e cartolina per uno splendido esempio di thrash metal ante litteram. I tedeschi Destruction hanno tracciato un solco imponente e sono fondamentali, quanto i connazionali Sodom e Kreator, nel creare le fondamenta del genere (altro…)
ALBERT MARSHALL – “Beautiful Nightmare”
(RC Inst Fringe) Un tempio dello shred. Un santuario di licks, un rituale di corde torturate, bending senza pietà, assoli iper veloci, fraseggi suggestivi e penetranti, melodie avvincenti che abbracciano stili diversi, dall’occidente all’oriente, dagli anni ’70 ad oggi…. in un tripudio di emozioni, di sensazioni, di viaggi, di sogni e di incubi. (altro…)
GEORGE TSALIKIS – “Return to Power”
(Pure Steel Records) Noto per essere stato il cantante dei Gothic Knights, e per essere attualmente quello degli Zandelle, George Tsalikis ha anche una carriera solista: “Return to Power” è il suo secondo disco ‘personale’, nel quale (eccettuata la batteria) suona e compone tutto da solo. (altro…)
COLD CELL – “The Greater Evil”
(Les Acteurs de L’Ombre Productions) È glaciale il sound degli svizzeri Cold Cell, giunti al quarto album in un decennio di esistenza. Glaciale ma meravigliosamente atmosferico, oltre che ricco di tecnica e progressioni tutt’altro che scontate. I brani sono un black metal coinvolgente, capace di abbracciare tendenze depressive, teatrali e pure con quel sentore apocalittico tipico del black francese, sempre con una imprevedibile evoluzione dietro l’angolo, inchiodando l’ascoltatore, ipnotizzandolo e avvolgendolo. (altro…)
HYMNR – “Far Beyond Insanity”
(Saturnal Records) Sempre più fervida la scena Russa, la quale continua a sfornare bands appartenenti al metal estremo. “Far Beyond Insanity” è il debutto degli Hymnr, un trio che esteticamente segue la direzione di bands quali Batushka o Cult Of Fire e che musicalmente offre un black ricco di dramma, di senso spettrale, ma anche di riff coinvolgenti incentrati sia i mid tempo provocanti che i blast beat più crudeli. (altro…)
REACH – “The Promise of a Life”
(Icons Creating Evil Art) Sono bizzarri ed eccitanti i Reach, trio svedese che si lascia andare lascivamente ad un rock libero, intenso, creativo, avvolgente. Lo chiamano alternative rock, ma questo “The Promise of a Life” è una versione moderna di un rock/pop iper-classico, tanto che è molto difficile resistere alle sensuali melodie, alle provocanti ritmiche, all’impostazione suggestiva e dannatamente sensuale che risveglia ricordi lontani. (altro…)
IRONBOURNE – “Ironbourne”
(Pure Steel Records) Bella sorpresa gli svedesi Ironbourne, che con il loro orgoglioso volatile in copertina ci regalano una manciata di brani di heavy metal primordiale, in buona parte a monte dei generi e delle classificazioni. (altro…)
ASTRAKHAN – “A Slow Ride Towards Death”
(Melodic Passion Records) I dark progressive rockers di Stoccolma potranno non essere particolarmente noti fuori dalla patria, ma nel 2016, con “Adrenaline Kiss”, superarono i grandi Opeth nella classifica nazionale del miglior album dell’anno, quando la band di Mikael Åkerfeldt pubblicò “Sorceress”. (altro…)
BIG | BRAVE – “Vital”
(Southern Lord) Terzetto di Montréal composto da due donne e un uomo, Robin Wattie, Tasy Hudson e Mathieu Ball, che hanno girato per concerti con Thee Silver Mt Zion, Goodspeed You! Black Emperor, Sunn O))), per citare i nomi più grossi, oltre ad essere una proposta della Southern Lord che (altro…)
WITCHSEEKER – “Scenes of the Wild”
(Dying Victims Productions) Fa sempre piacere dare uno sguardo alle scene per me esotiche, come quella asiatica: i Witchseeker arrivano da Singapore, e propongono un secondo album di heavy/speed sferragliante e ortodosso, con molti riferimenti, oserei dire, soprattutto alla scena nordeuropea. (altro…)
THE FLAMING SIDEBURNS – “Silver Flames”
(Svart Records) I The Flaming Sideburns sono una band di sincero rock formatasi in Finlandia oltre un paio di decenni fa che nel tempo hanno sfornato tre album, suonato un po’ ovunque attorno al globo, con vari cambi di line up e le solite storie rock di ogni band band; il loro debutto “Hallelujah Rock’n’Rollah” è diventato una pietra miliare del garage rock, ma era dal 2007 che se ne stavano in silenzio a livello discografico. (altro…)
HIDEOUS DIVINITY – “LV-426” (EP)
(Century Media Records) Mini EP, contenente due brani inediti ed una cover per appena diciotto minuti di musica. Descritto in questo modo, il nuovo lavoro dei romani Hideous Divinity potrebbe sembrare quasi un qualcosa di trascurabile e di poco conto, ma si tratterebbe di un errore madornale! (altro…)
BECERUS – “Homo Homini Brutus”
(Everlasting Spew Records) Sin dal primissimo ascolto di “Homo Homini Brutus” ho capito subito di essere un fan e di adorare visceralmente i Becerus. (altro…)
NON SERVIAM – “Le Cœur Bat”
(code666) Vanno oltre il noise, l’elettronica o qualsivoglia modernità i francesi Non Serviam, entità fuoriuscita da stati di instabilità mentale agli inizi del decennio scorso come progetto solista, poi cresciuta, con vari musicisti coinvolti, tuttavia ancora avvolta nel più fitto mistero. Elettronica e rumore. (altro…)
GODSPEED YOU! BLACK EMPEROR – “G_d’s Pee AT STATE’S END!”
(Constellation Records) C’era attesa per questo nuovo lavoro dei Godspeed You! Black Empeor e non poteva essere diversamente. L’etichetta (altro…)
COMMAND THE MACHYNE – “Command the Machyne”
(Pest Records) La nuova band di Florian Reimann, vocalist apprezzato nei Destillery e ben capace di esibirsi su registri dickinsoniani, si affaccia sul mercato con timidezza, una copertina anonima, un package promozionale essenziale… ma i brani di questo debut hanno grinta ed heavy metal da vendere! (altro…)
OMEGA – “Nebra”
(Dusktone) Un turbinio di suoni che ruota attraverso ribollenti soluzioni alla Neurosis portati però alle estreme conseguenze, con impeti folli di natura (altro…)
MORTICULA REX – “Autumnal Rites”
(Satanath Records / Immortal Souls Productions) Secondo infernale album per il duo italiano Morticula Rex, con quel death metal farcito di inquietante doom. I due componenti, anche attivi con Malevolent Promulgation, Daemonokrat e Religio Mortis rappresentano un duo da tempi recenti, apparentemente dopo il debutto del 2018, quando al mastermind e tuttofare A. Wehrmacht si è affiancato il chitarrista, bassista e vocalist Pavor Nocturnus (dei Malevolent Promulgation), ampliando la visione globale del progetto. (altro…)
MINAS MORGUL – “Heimkehr”
(Trollzorn) Al settimo album in venti anni e più di carriera, i Minas Morgul registrano una sequela di pezzi, dieci, che fondono pochi elementi death, molti pagan, atmospheric (altro…)
VEXILLUM – “When Good Men Go To War”
(Scarlet Records) Certo che ne è passato di tempo da “Unum” (qui)! I Vexillum si sono fatti attendere più di sei anni, ma alla fine sono tornati a tenere alta la bandiera (è proprio il caso di dirlo) del power/folk nazionale. I nostri partono subito con gli undici minuti di “Enlight the Bivouac” (non credo di dovervi ricordare come si chiama il secondo disco della band): (altro…)
MIESHA AND THE SPANKS – “Singles EP” (EP)
(Autoproduzione) Davvero coinvolgente questa nuova pubbicazione per Miesha And The Spanks, intitolata semplicemente “Singles EP”. Il lavoro è stato concepito come una una raccolta di canzoni uscite inizialmente per le radio e riunite qui in un unico EP. (altro…)
MOTÖRHEAD – “Louder Than Noise… Live in Berlin” (Live)
(Silver Lining Music / Motörhead Music) La voce di Lemmy che apre: ‘Guten Abend! Are you doing allright?’. È così che iniziò il concerto tenutosi a Berlino, al Velodrom, il 5 dicembre 2012, con la fragorosa traccia di apertura “I Know How To Die”, durante il “Kings of The Road Tour”, davanti a 12000 fans in delirio, quasi esattamente tre anni prima della morte del leggendario Lemmy. (altro…)
DEMONIZED PRIEST – “Necromantic Rituals”
(Satanath Records) Nati dalla follia di Baal, The Unhuman nel 2018 a San Antonio in Cile, Demonized Priest abbandona l’aspetto della one man band e diventa una band (altro…)
OLE TEIGEN – “Magician in Despair” (Singolo)
(Apollon Records) Il norvegese Ole Teigen è un musicista e compositore che, dopo innumerevoli collaborazioni e progetti, debutta con il suo album solista il prossimo giugno, opera che sarà intitolata “Aske & Jord”. (altro…)
SYLVATICA – “Ashes And Snow”
(Satanath Records / Pest Records) Folk death metal, molto più death che folk, per il nuovo album dei danesi Sylvatica, lavoro che finalmente regala un seguito al debutto “Evil Seeds” uscito ormai molto tempo fa, nel 2014 (recensione qui). (altro…)