(Inverse Records) Poeta e autrice di testi, Rioghan Darcy con radici profondamente radicate nel gothic e prog rock, nel 2019 avvia il proprio progetto personale detto appunto Rioghan. Cantautrice moderna che vuole confrontarsi e produrre musica che riesca a fare coinvivere dentro di se più anime, dando al tutto (altro…)
(earMUSIC) Ritchie Blackmore e sua moglie Candice Night dopo l’EP natalizio “Here We Come A-Caroling” (QUI recensito) pubblicano il loro undicesimo album e soprattutto il primo dopo sei anni. La strada folk, popolare, tradizionale e (altro…)
(Napalm Records) Disperazione. Un senso gotico trasudante malinconia, una tristezza dipinta con sublime ed oscura bellezza. Il terzo album dei finlandesi Marianas Rest è un macigno di visioni introspettive nelle quali melodie ricche di mestizia si fondono con riffing death lenti ed incisivi in un contesto doom superbo, sempre emozionante, sempre capace di attrarre con perversa malizia. (altro…)
(Pure Steel Publishing) La Pure Steel ci ripropone il debut dei texani Under the Spell, uscito originariamente nel 2019: già dalla copertina, è facile comprendere che ci troviamo in ambito (altro…)
(Dark Essence Records) Terzo split consecutivo che vede protagonisti i Taake in un inusuale concetto che mi piace definire ‘Taake and Friends’. Dopo aver pubblicato nel 2020 collaborazioni con Whoredom Rife e Deathcult (tra l’altro sotto altre etichette… recensioni QUI e QUI) ecco la chiusura di un cerchio, la fine di questa serie di dieci pollici. (altro…)
(AFM Records) Sono passati quasi quattro anni da “Gunmen”, ma gli Orden Ogan sono stati presenti sul ‘mercato’ durante la pandemia con diversi singoli (e del resto l’uscita del full-length è stata a lungo posticipata): i (altro…)
(Nuclear Blast Records) Come mai una band al debutto, una band sconosciuta, esordisce alla corte di mamma Nuclear? Semplice… basta dare una sbirciata alla line up… la quale è decisamente stravagante. Prima di tutto il frontman, nonché autore dei brani, è un certo Lars Nedland… meglio noto come Lazare… quello dei Borknagar e dei Solefald! (altro…)
(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Secondo intenso lavoro per il duo olandese Wesenwille, il quale approda alla francese Les Acteurs de L’Ombre Productions. Il primo lavoro, “I: Wesenwille” (recensione qui), dimostrava un approccio personale e strano al black metal, una tendenza deviata che voleva aggiungere qualcosa senza sfociare nelle divagazioni tipiche del black, come l’avant-garde o il post. (altro…)
(Hammerheart Records) Due anni dopo l’album d’esordio “Shark Attack” preceduto da una solida serie di demo nel 1989, gli strampalati, estremi, rivoluzionari Wehrmacht incidono il loro secondo album intitolato “Biērmächt”. Con un nome pescato dalle forze tedesche degli anni del nazismo, loro che sono (altro…)
(Hammerheart Records) I Wehrmacht… quelli che suonavano ‘beercore’! Di Portland nell’Oregon sono stati dei validissimi esponenti del thrash/crossover, pur non avendo mai incassato i successi di altri. Forse troppo ruvidi, forse meno accattivanti di altre realtà, eppure non meno interessanti. Attorno alla band ruotano (altro…)
(Century Media Records) Rapida escalation per gli americani Enforced, i quali si sono formati circa quattro anni fa, pubblicando poi il debutto nel 2019 ed ora, in occasione del secondo album, eccoli alla corte della Century Media! Thrash metal. Ma anche crossover. Qualcosa di hardcore. Spruzzate di death metal: (altro…)
(Inverse Records) La band nasce nel 2008 in Finlandia sotto l’impulso di Nightderanger e Azul Corax, i quali restano di fatto un duo pur appoggiandosi a musicisti esterni anche nel 2011 per la registrazione di un demo. La Two-man band arriva poi a coinvolgere altri musicisti per l’album d’esordio “Obsidian” nel 2013. L’anno (altro…)
(Time To Kill Records) Risulta approssimativo scrivere di questo album usando come parametri di referenza le etichette di genere. Soul Devourer (ovvero Manuel Mazzenga, noto per lavori con Nocturnal Degrade e Scent Of Silence nonché Der Noir) e Antihuman War Machine (cioè il produttore Luciano Lamanna, esponente (altro…)
(Century Media Records) Rieccoli. Più potenti e melodici che mai. Rispetto a “A Prelude To Sorrow” (recensione qui) la line up è cambiata nuovamente… con un altro batterista (Marco Minnemann… live drummer di Joe Satriani, anche ex session live per i Kreator), ma la carica energetica è sempre alta… rendendo la band americana semplicemente inarrestabile! (altro…)
(Cult Of parthenope) Un album , il primo e dopo anni. Dal 1994 ad oggi i Demonia Mundi hanno registrato solo dei demo, per dare testimonianza del proprio black metal dal carattere sulfureo, oscuro, occulto. Spesso citati come un prodotto di quella oscura scena metal italiana capitanata da Death SS ed (altro…)
(Embryo Industries) Sono passati 28 anni dall’ultimo lavoro targato Detritus. Era infatti l’anno 1993 quando uscì “If But For One”, lavoro che cominciava un po’ a discostarsi dal thrash Bay Area style che caratterizzava il debutto “Perpetual Defiance” (1990). (altro…)
(GMR Music) È rabbiosa e scatenata Johanna Lindhult, chitarrista e voce di questa heavy rock band svedese. Un po’ L7, un po’ The Misfits… un rock/metal poco curato, molto punk, senza tante divagazioni o shred allucinanti: potenza ed energia, una band che vuole -riuscendoci alla grande- far molto rumore! (altro…)
(Personal Records) Trenta minuti di tenebroso e misterioso doom-death metal. Sono cileni i Sporae Autem Yuggoth e in soli quattro pezzi, per trenta minuti totali, sovvertono le regole e impostano un proprio suonare vibrante quanto marcescente. L’opener “The Malignant Observer” esordisce (altro…)
(Century Media Records) Esistono da pochi anni e hanno debuttato solo nel 2018, facendo seguire il secondo album l’anno successivo. In patria, la Danimarca, si sono stabiliti in modo intenso e sono anche riusciti ad uscire dai confini nazionali salendo sul palco di festival internazionali di un certo livello, compreso il Summer Breeze. (altro…)
(Ván Records) Sono sacerdoti di psichedelia e metal questi musicisti belgi oggi al secondo album, oltre a un EP e un paio di collaborazioni. Un connubio interessante che può sedurre gli appassionati di entrambe le correnti musicali. All’atto pratico (altro…)
(Ván Records) Dopo diversi ascolti di questo album, di questo contorto “In The Days Of Whore” sono giunto alla conclusione che laggiù in Grecia tra meraviglie storiche e una terra incantevole, devono anche sicuramente girare sostanze molto allucinogene, in quanto la prima band che vi viene in mente capace di queste sonorità geniali, oscure, teatrali e progressive sono gli Hail Spirit Noir… connazionali di questi Zaratus. (altro…)
(Season Of Mist) La scena metal greca ha prodotto cose meravigliose e alcune di esse sembrano essere longeve. Come i Rotting Christ e proprio i Nightfall. Sono longeve perché sono avanzate, maturate, hanno sviluppato cose, suoni, stili, anche i testi. Pur con delle battute di arresto, i Nightfall che non incidono dal 2013 (altro…)
(Heavy Psych Sounds) Per chi suona doom pesante, oscuro e palesemente psichedelico, i tempi che corrono sono probabilmente un’ottima fonte di ispirazione. La famiglia Babalis (padre alla chitarra, figlio a voce e chitarra) si è ritrovata come tutti rinchiusa nel lock down e, ispirata dalla crescente negatività del mondo, ha composto e registrato una nuova perla di doom ‘made in’ Grecia a solo un anno dal precedente disco (“Under Acid Hoof”, recensione qui). (altro…)
(Season of Mist) Oscurità. Che provenga dalle fredde terre Canadesi o dalle gelide lande Svedesi, ovvero i due estremi delle origini internazionali di questo progetto, è l’oscurità la dominante assoluta. Un’oscurità sulfurea, asfissiante, soffocante, avvolgente e travolgente. (altro…)
(Epictural Production) È il primo album, preceduto da un EP nel 2013 e intitolato “From this Peaceful Place… to Nowhere”, per i francesi Endless Funeral. Un lavoro che pian piano dimostra una propria meccanica di stile fatta di umori quanto evidentemente di suoni. “Le Grand Silence” è un esempio di black metal dalla (altro…)
(Fantai’Zic Productions) Ad un solo anno dall’ottimo “Watch Your 6” (recensione qui) tornano i francesi Dusk of Delusion con un pugno di brani il quale vuole far seguito al concept del precedente lavoro, continuando a trattare argomenti storici legati alla prima guerra mondiale. (altro…)
(Purity Through Fire) Ungheresi e devoti al black metal visto che pubblicano per un baluardo del genere come la Purity Through Fire. Secondo album dal taglio atmospheric e a suo modo con qualcosa di ‘post’ negli scenari. Hænesy posseggono un sottotesto dark nelle loro melodie. Sono (altro…)
(Purity Through Fire) Le ‘melodie di omicidio’ questo il titolo del settimo album di Meuchelmord, realtà del black metal tedesco nella forma di one man band. Un album dai contorni raw nel suo essere. I pattern ritmici sono lanciati, la velocità abbonda in “Mordmelodien”, nonostante (altro…)
(Flick Records) In dieci anni gli svedesi Sister si sono fatti sempre notare per essere una band intensa e travolgente, sia su disco che sul palco. Il quarto disco è ancora una volta un concentrato esplosivo farcito di badilate del loro hard rock decisamente influenzato dal metal, dal punk e, a tratti, anche dal, thrash. Canzoni sempre capaci di hook memorabili ma anche di una certa intensa dose di violenza, tutt’altro che appartenente a generi più lascivi quali il suddetto hard rock o lo sleaze più noto. La loro grinta è molto street, molto sporca ed arrabbiata, anche se sempre provocante ed affascinante… una grinta che materializza un bellissimo equilibrio tra canzoni orecchiabili, potenzialmente commerciali e una furia metal appartenente ad altri tempi. “Bring Out the Dead” parte subito senza ritegno, con un riff incalzante ed il vocalist completamente scatenato. La title track, inneggiante alla vendetta contro chi comanda, è pura dannazione, pura furia… ma il ritornello è una bomba che merita un’arena stracolma. “Spitfire” è diretta, nervosa, schietta e poco educata, eccitante e coinvolgente “Scream for Pleasure”, pezzo ricco di senso horror (non posso non pensare agli italiani Superhorror), di melodia e con un altro refrain leggendario. Headbanging senza ritegno con la cadenzata e pulsante “Psycho Thrilling”, “Primal Rage” spacca di brutto, ha un sentore gotico e trascina con un groove micidiale. Quel punk sotto steroidi, sferzato sia da thrash che da metal epico batte forte sulla graffiante “Die With a Smile”, mentre un sentore d’oltretomba aleggia sull’eccitante “Walk With Me”. Oscura, lenta, incisiva e deliziosamente tetra la ballad “Whispering Winds” (qui per la testa mi passano pure i Death SS), prima della conclusiva “One Last Ride”, perfetto congedo dopo oltre mezzora priva di pace, priva di speranza, una mezzora assetata di sangue, di tenebre violentate solo dalle luci possente ed irrequieta di un palcoscenico. Canzoni schiette e sincere, anche se curate e concepite con un cinismo tale da avvalorare un senso di oscurità, una vibrazione lacerante ed una potenza di fuoco letale! Una band che, più di altre, deve soffrire dannatamente per non poter portare in giro questi brani, i quali in ogni strofa, in ogni accordo, in ogni cambio di melodia sembrano voler scappare per tuffarsi in una folla di fans ubriachi, sudati e fuori di testa!
(Volcano Records) Attivi dal 2012, con esperienza di tour internazionali anche a supporto dei Backyard Babies, gli italiani Rockstar Frame sono tornati in vita un paio di anni fa, dopo dissidi nella line up, con una formazione completamente rinnovata, la quale vede come costante solo il batterista Max Klein, membro originale e ideatore della band. (altro…)
(Vetus Capra Production) È sicuramente devoto al black degli anni ’90 questo duo francese. Le quattro tracce sono grezze e violente, oltre che atmosferiche e suggestive. (altro…)
(Electric Valley Records) Cancervo è una montagna nel bergamasco che raccoglie attorno a se tradizioni e leggende. Il nome, per tanto anche quello della band, arriva da una creatura mitica, metà cane e metà cervo e si narra vivesse appunto sul monte Cancervo delle Prealpi Orobie. La (altro…)
(Soulseller Records) Roba tosta, cruda e feroce. Roba che ci arriva dai primi anni ’90 quando Inflabitan, norvegese, lavora alla propria musica che in quegli anni era black metal. Un forma musicale spietata, gelida in qualche demo e singoli, lui che (altro…)
(Ma.Ra.Cash Records / Andromeda Relix) Giungono al debutto gli italiani Blind Golem, band derivante dai Forever Heep, un tributo degli Uriah Heep. Come intuibile è il sound della band inglese la linea dominante dei Blind Golem, i quali si rifanno anche a nomi quali Magnum, Deep Purple e Rainbow, aggiungendoci tuttavia una forte dose di personalità la quale si erige sull’esperienza musicale dei cinque membri del gruppo, tutti provenienti da diverse collaborazioni con tanti altri artisti o progetti, tra questi i Bullfrog e Paul Chain. (altro…)
(Soulseller Records) Nel 2000 il chitarrista Død dei Blood Red Throne ed anche Satyricon forma i Cobolt 60 con Mr. Hustler, cantante dei Blood Red Throne. I Cobolt 60 pubblicheranno poi due album, esibendosi anche dal vivo. In un concerto il duo si è esibito con (altro…)