HATE – “Rugia”
(Metal Blade Records) Certo non deve essere facile per una band death Metal arrivare al dodicesimo album, specie se la qualità media dei lavori è quella proposta dai polacchi Hate. (altro…)
(Metal Blade Records) Certo non deve essere facile per una band death Metal arrivare al dodicesimo album, specie se la qualità media dei lavori è quella proposta dai polacchi Hate. (altro…)
(Karisma Records) Da qualche angolo mistico della mitica Bergen, in Norvegia, arriva il secondo album degli Himmellegeme (la recensione del precedente è qui), con il loro dark rock psichedelico, progressivo, eccitante ed infinitamente provocante. (altro…)
(Purity Through Fire) stranamente per un gruppo black, gli Hautakammio hanno sempre prodotto meno musica di quanto ci si aspettasse. Ma i loro lavori hanno sempre avuto un livello qualitativo alto. (altro…)
(Non Serviam Records) È brutale questo sound che tuona con fragore dalla fredda Svezia. Terzo capitolo per una band che si rinnova profondamente: nuovo batterista, ovvero Nils ‘Dominator’ Fjellström (dei Nordjevel, tra le altre band, oltre che ex-Dark Funeral), nuovo vocalist e autore dei testi, Talon (Cemeterius, ex Bloodshed), ed il bassista estone Dipa (ex Bloodofjupiter). (altro…)
(Cherry Red Records) Giunti al trentaquattresimo album, cosa resta oggi degli Hawkwind? Di certo Dave Brock, l’unico membro dei fondatori rimasto, mentre sono andati via da purtroppo da lungo tempo tanti altri. Alcuni di essi sono partiti per l’ultimo viaggio, come Huw Lloyd-Langton, Ian “Lemmy” Kilmister (cioè quel Lemmy dei Motörhead), Robert (altro…)
(Dying Victims Productions) La copertina punkeggiante non inganni i defenders: gli Heavy Sentence sono molto più metal di quanto non vogliano dare a vedere! La band inglese mette insieme i primissimi Maiden, ovviamente i Motörhead e una attitudine anni ’80 per generare un disco che carica a testa bassa… “Medusa” mette subito le cose in chiaro: (altro…)
(Season of Mist) Si avviano ai quindici anni di carriera i finlandesi e infatti il loro compleanno sarà celebrato il prossimo anno, preceduto dal sesto album in studio. Una discografia piuttosto nutrita grazie a innumerevoli split ed EP, hanno permesso alla band nordica di evolvere il proprio sound che è sostanzialmente un incrocio tra death metal di fabbricazione scandinava (altro…)
(Soman Records / Treehouse Records) Per una volta ci troviamo di fronte ad un Gruppo culturalmente e geograficamente non connotabile: Francia, Brasile, Belgio, Portogallo… per non parlare delle tematiche e delle sonorità trattate, molto mediorientali. Più che ad un gruppo, a ben vedere, ci troviamo di fronte ad un progetto, che ha colto l’occasione della pandemia per confrontarsi su un sentire comune, maturato in questo CD. (altro…)
(Pelagic Records) Un album nel 2017 e un EP l’anno dopo con la Svart Records, ora è la Pelagic Records a dare alle stampe il secondo album di questa formazione finlandese artigiana di sonorità sospese tra post rock, elettronica, atmospheric rock. Con alla voce (altro…)
(High Roller Records) Ennesimo ‘finto album’ (dico così perché hanno tutti la lunghezza di un generoso EP) per gli Haunt di Fresno, California: dopo “If Icarus Could Fly” (qui) e “Mind Freeze” (qui), e mentre è già stato annunciato un altro full-length, e mentre me ne sono perso addirittura un altro (!), “Triumph”, uscito nel 2020, gli US metallers (in realtà questo disco è registrato dal solo creatore del progetto, Trevor William Church, anche se ora c’è una instabile line-up) piazzano pure questo “Flashback”, 31’ di sound retro e armonizzazioni anni ’80. (altro…)
(Shadow Kingdom Records) Era ora! Finalmente qualcuno che si prende la briga di pubblicare decentemente questo quarto album degli Hour of 13, una band mitica, leggendaria, la quale non ha certo bisogno di tante presentazioni. Dietro le quinte, solo lui, l’introverso Chad Davis, un artista che ha collaborato con dozzine di altre band, oltre che ospitare nel suo progetto vari artisti, tra i quali il grandioso vocalist Phil Swanson (Seamount, Lords of Triumph, Briton Rites, ecc). (altro…)
(BlackSeed Productions) Piccola espressione di macilenta violenza, pregna di sublime malvagità, uscita ormai quasi un anno fa, anche se opportunamente proposta solamente ora. Gli Horripilant sono un trio ‘evil’ death metal di Valencia, in Spagna e questo EP è attualmente momento ancora la loro unica produzione ufficiale, se non consideriamo il demo uscito nel 2019. (altro…)
(Vic Records) La Vic ha già pubblicato “Fondations II” con pezzi dei deno “Triad” del 1999 e due da un demo del 2003. Questo volume pesca i demo “The Nemesis” del 1983 e “Inception Day” del 1984. Rispettivamente otto e cinque pezzi. La band è statunitense, classe 1984 ma in realtà in precedenza si chiamava Nemesis e il primo dei due demo previsti dalla raccolta è proprio di questa (altro…)
(Autoproduzione) Non si può certo dire che l’isola di Cipro sia aliena al power e all’epic metal, dato che da qui provengono sia i Solitary Sabred che i Winter’s Verge: diciamo quindi che i bravi Harmonize non sono del tutto una sorpresa. Nel loro debut, i nostri mostrano un sound citazionista veramente particolare e (altro…)
(Metalville) I tedeschi Harpyie sono forse gli estremisti modernizzanti del Mittelalter Rock (o Metal): in questo disco reinterpretano alla loro maniera undici classici della scena, generando una vera e propria battaglia fra i suoni originali e le loro riletture. (altro…)
(No Remorse Records) Ecco un comeback che valga la pena ascoltare! Gli US metallers Hittman erano inattivi dal 1993, dopo aver pubblicato due album di gran qualità (il debut autotitolato del 1998, e “Vivas Machina”). (altro…)
(Nuclear Blast Tonträger Produktions- und Vertriebs GmbH) Il momento da me più atteso dal punto di vista musicale da tre anni a questa parte è giunto: dopo una trionfale tournée ed un promettente singolo (“Pumpkins United”), la famiglia allargata degli Helloween pubblica ora un album dal valore storico inestimabile. (altro…)
(autoproduzione) Quattro composizioni dalla durata importante formano questo cosmo sonoro che alberga in “Haereis”. L’omonima band si cimenta in scenari psichdelici e ambient dalla forma onirica e visionaria. Tony Colina (hammond, già con Fear Of The Storm), Gaetano Fontanazza (chitarra, impegnato in (altro…)
(Inverse Records / Särö) Nonostante i finlandesi Hundred Headless Horsemen siano attivi dal 2014, finora hanno diffuso solo alcuni EP e singoli, pertanto “Apokalepsia” si propone come vero e proprio debutto, svelando sorprese ed una impostazione artistica non certamente prevedibile o comune. (altro…)
(Heavy Psych Sounds) Tra il doom e il rock, tra il progressive heavy e lo stoner: giungono così al secondo lavoro gli americani Hippie Death Cult, i quali debuttarono solo un paio di anni fa con l’acclamato “111”. La band si formò grazie all’ispirazione artistica del chitarrista Eddie Brnabic che trovò subito in Laura Phillips, basso, la persona perfetta per materializzare la sua visione in quanto unendosi alla band ha anche portato con se il suo batterista, Ryan Moore. (altro…)
(AFM Records) Il nuovo disco di Herman Frank, il quinto della sua carriera solista, mi appare meno riuscito del precedente, “Fight The Fear” (recensione qui). Sembra proprio che, pur senza assolutamente demeritare, l’ex-Accept si sia stavolta limitato al compitino sul sicuro… Arrembante “Teutonic Order”, una specie di versione leggermente modernizzata dell’Accept sound; (altro…)
(Art Gates Records) Tuonano dalla Svezia gli Havamal, e ci propongono, per il loro secondo disco, un melodic death pesantemente infuso di pagan e – come è facile indovinare leggendo titolo e monicker – ben saldo su tematiche norrene. Dopo la cinematografica intro, “Fenris” mostra un sound dove entrano gli Ensiferum ma anche – e non so se sia un bene – i Two Steps from Hell, per l’onnipresenza di tastiere pompose e cori incalzanti. (altro…)
(Witching Hour Productions) Nuova entità che tuona dalla Polonia, un progetto recente che dopo tre anni di intenso lavoro giunge al debutto. Nonostante il loro sound sia radicato nel blackned death dell’est, gli Hore sanno divagare con intelligenza, creatività, iniettando componenti avant-garde, teatrali, cinematografiche, fino ad arrivare ad un Jazz tutt’altro che convezionale. (altro…)
(Steel Shark Records) Ma è rock o metal, questo debutto dei francesi Hellrock? Beh, per chi scrive mi sembra che il power sia quasi il genere preponderante… chiamiamo allora heavy/power la musica di questa band transalpina, generosa ma – come vedremo – con ancora diverse cose da limare. (altro…)
(Saturnal Records) Sempre più fervida la scena Russa, la quale continua a sfornare bands appartenenti al metal estremo. “Far Beyond Insanity” è il debutto degli Hymnr, un trio che esteticamente segue la direzione di bands quali Batushka o Cult Of Fire e che musicalmente offre un black ricco di dramma, di senso spettrale, ma anche di riff coinvolgenti incentrati sia i mid tempo provocanti che i blast beat più crudeli. (altro…)
(Century Media Records) Mini EP, contenente due brani inediti ed una cover per appena diciotto minuti di musica. Descritto in questo modo, il nuovo lavoro dei romani Hideous Divinity potrebbe sembrare quasi un qualcosa di trascurabile e di poco conto, ma si tratterebbe di un errore madornale! (altro…)
(Infernö Records) Buon esordio per i siciliani Hellraiders, che sotto la guida di Thrashererlady ci sparano 35’ di heavy/speed fedele alla tradizione. Riff istintivo, muscoli e positiva rudezza per i due minuti della opener “Beat to Death”; (altro…)
(Nefarious Industries) Sin dalle note biografiche che accompagnano l’album, i danesi Hiraki mettono subito in chiaro il mood che caratterizza la loro musica. Quelle note definiscono tale sound come ‘Sonic assault to accompany the inevitable fact that our world is sick’, e da questo mondo malato va da sé che la musica che ne esce sia altrettanto malata. (altro…)
(Sentient Ruin Laboratories) Pubblicato autonomamente dalla band nel 2020, questo demo viene ora ristampato e nella sua versione in cassetta offre anche una cover dei Poison Idea, “It’s an Action”. Il demo è il prodotto di una (altro…)
(Nuclear Blast Records) C’è stata un’epoca d’oro, durante la quale imperversavano grandi bands, bands leggendarie, bands uniche… bands che riempivano i miei ascolti ogni dannato giorno. Tra le tante, gli Helloween scrissero pagine essenziali della musica e della musica che popolava il mio giradischi. (altro…)
(THP Music DA) Mi arriva tra le mani solo ora questo intenso album uscito ormai due anni fa. I The Halloween Project, al debutto con questa release, sono una heavy metal band proveniente da qualche sperduto paesetto rurale in Norvegia, un gruppo in qualche modo attiva fin dagli anni ’80 e capace di pubblicare il primo lavoro solo in questi tempi, dopo ben 35 anni di vita! (altro…)
(Gates Of Hell Records) I bretoni Herzel usano il loro antico idioma per i testi di “Le Dernier Rempart”. A queste parole affiancano un heavy/power graffiante, veloce e degnamente influenzato dallo US metal, pur con qualche inflessione europea, non a caso (altro…)
(Dark Essence Records) Terzo split consecutivo che vede protagonisti i Taake in un inusuale concetto che mi piace definire ‘Taake and Friends’. Dopo aver pubblicato nel 2020 collaborazioni con Whoredom Rife e Deathcult (tra l’altro sotto altre etichette… recensioni QUI e QUI) ecco la chiusura di un cerchio, la fine di questa serie di dieci pollici. (altro…)
(Purity Through Fire) Ungheresi e devoti al black metal visto che pubblicano per un baluardo del genere come la Purity Through Fire. Secondo album dal taglio atmospheric e a suo modo con qualcosa di ‘post’ negli scenari. Hænesy posseggono un sottotesto dark nelle loro melodie. Sono (altro…)
(Massacre Records) Annunciata dal 7’’ “Black Wings of Solitude”, ecco finalmente la nuova fatica discografica degli Helstar, ma c’è un ‘ma’… Nell’osservare superficialmente il package promozionale, avevo gongolato: oltre 90’ di musica! Ma poi la gioia ha gradualmente ceduto il passo alla delusione. (altro…)