IRON FATE – “Crimson Messiah”
(Massacre Records) Immaginate se la voce dei Domine decidesse di fare del power ancora più classico, classicissimo. Ecco che potreste avere una vaga idea di come suonino gli Iron Fate. (altro…)
(Massacre Records) Immaginate se la voce dei Domine decidesse di fare del power ancora più classico, classicissimo. Ecco che potreste avere una vaga idea di come suonino gli Iron Fate. (altro…)
(High Roller Records) Ristampa da parte della High Roller Records di “Wait And Pray”, l’unico album degli Insane uscito nel 2005. Devo ammettere di trovarmi piuttosto combattuto su come giudicare un disco del genere: se da un lato le sonorità proposte mi gasano all’inverosimile, non posso fare a meno di notare la totale mancanza di originalità e di personalità da parte della formazione tricolore. (altro…)
(Century Media Records) Per molti gruppi la pandemia è stata un’occasione per sperimentare cose nuove, magari anche qualche live insolito… ma per questi americani la sperimentazione è la norma… ecco allora un live registrato a New York nel corso del 2020. (altro…)
(Svart Records) Un trip pazzesco. Un viaggio mentale. La jazzista, compositrice e poli strumentista finnica Iro Haarla si lascia andare e, apparentemente, devia verso il prog rock… solo che dal suo punto di vista le cose sono molto diverse, molto personali, favolosamente contorte, superbamente psichedeliche, un mix sublime di ambient, noise, musica, teatralità, post jazz. (altro…)
(Edged Circle Productions) In attesa del primo disco sulla lunga distanza in uscita a febbraio, gli svedesi In Aphelion ci allietano con questo EP in cui danno una sorta di anticipazione di quello che verrà proposto tra un po’ di mesi. (altro…)
(Tunecore) Progetto musicale di Davide Porcelli, il valente bassista degli Egosystema che è anche un batterista, il quale recluta Marco Patorino (Temperance e Virtual Symmetry) per il cantato e i relativi testi, Luca Birocco, chitarrista e collega di Porcelli negli (altro…)
(autoproduzione*) “Bestia” è uno split che vede gli ucraini Ignea e i loro conterranei Ersedu con due ciascuno più due pezzi in comune nei quali le due band uniscono appunto le proprie forze. Quattro mesi fa la firma degli Ignea per la Napalm Records che preparerà un nuovo album, ora un EP nel quale i due pezzi brillano per il taglio (altro…)
(Eisenwald) La regale solitudine riprende forma con il terzo album di Iskandr, creatura, progetto musicale, realtà del suo creatore O. multistrumentista, cantante, foraggiato da melodie maestosamente epiche e nordiche indebitate con l’epica dei Bathory. Lunghe composizioni le sei che compongono (altro…)
(Avantgarde Music) Nuovo progetto post-black-doom che lacera le carni dalle coste iberiche! Oscuri, melodici ma pesanti, lenti, pungenti, infinitamente drammatici, in qualche modo fanno capo ad un punto di convergenza tra Cult Of Luna e primi Paradise Lost, tra funeral doom e post black, travolgendo l’ascoltatore con maestosi stati d’animo i quali ruotano attorno al concetto di desolazione, anime perse prigioniere di un corpo ormai inutile, vecchio, malato, improduttivo, descrivendo con devastante dolore un ciclo inevitabile della vita umana. (altro…)
(Parlophone) E quando cominci la recensione scrivendo il nome del gruppo, se il nome sono quelle due parole, un po’ la lacrimuccia scende… sì, perché si parla del gruppo che ti ha aperto un mondo musicale e un mondo di amicizie, di emozioni e sensazioni. (altro…)
(Seance Records) Si conferma il duo australiano, concepito ad inizi anni novanta ma poi rimasto in silenzio fino al debutto del 2018, quell’impattante “God Of Thunder God Of War” (recensione qui). Ci sono voluti altri tre anni per un secondo lavoro, il quale tuttavia conferma quella capacità di dar vita ad atmosfere complesse, intricate, coinvolgenti. Oscure. (altro…)
(Nuclear War Now! Productions) Black/death metal inspirato alle civiltà del Centro America nel periodo pre-colonizzazione… Questa mi mancava proprio. (altro…)
(Dark Essence Records) Ecco che la Dark Essence sale in cattedra per insegnare un altro capitolo di storia, la storia della musica estrema. Ai più, questi If Nothing Is possono risultare sconosciuti, dopotutto hanno pubblicato un solo album, omonimo, ben sei anni or sono. (altro…)
(Indie Recordings) Se si tenta di mettere insieme un compositore di colonne sonore per la TV, il chitarrista dei Nile Sanders e il batterista dei Megadeth, è logico aspettarsi qualcosa di schizofrenico e instabile. (altro…)
(Blood Harvest Records) Split tricolore… ma la bandiera non è quella italiana, bensì una simile, ossia quella messicana. Dal caldo Messico vengono infatti i due gruppi qui impegnati a dividersi uno split estremo. (altro…)
(Petrichor) Pubblicato l’album “Lux” nel 2020 in maniera autonoma, questi musicisti annidati nella compagnia dei serpenti di Denver in Colorado trovano ora i favori della (altro…)
(Metal on Metal Records) I texani Ignitor sono per chi scrive una bella scoperta: scoperta tardiva, purtroppo, dato che i nostri sono in circolazione dal 2003 (altro…)
(Nuclear War Now! Productions) Sono due i musicisti che formano gli Ixtlahuac, uno di San Leandro in California e l’altro di Medellin in Colombia, che dopo due demo pubblicano questo album in vinile e digitale dalla qualità non affatto diversa da quella di un demo approssimativo. Le sonorità death e doom metal con vaghe assonanze black metal sono il nucleo sonoro (altro…)
(Southern Lord Recordings) Primo album dopo venti anni per questa band che dopo i anni ’90, si ferma nel 2001, per poi riprendere poi sei anni dopo per uno spettacolo e che vorrebbe ricominciare, riprendere, di (altro…)
(Avantgarde Music) Daniel Änghede (Draconian, ex Astroqueen), torna con la sua creatura Ison, a due anni da “Inner – Space” (recensione qui). Questa volta il progetto cresce di livello, offrendo otto imponenti tracce eteree, ciascuna delle quali con un differente protagonista al microfono: (altro…)
(Epictural Production / Black Pandemie Prod’) I francesi Infamy siglano un EP dopo il precedente album “A World on Its End” del 2018, intitolandolo appassionatamente “Underground ‘Till Death”. Provengono da Lille gli Infamy e mischiano elementi thrash metal e death metal a un quadro di (altro…)
(Vic Records) Doveva uscire nel 1992 questo album registrato in uno studio e poi mixato nell’antesignano dell’Abyss, ovvero il Rockshop con Peter Tägtgren. Purtroppo l’etichetta dichiarò fallimento e per conseguenza la band svedese si sciolse. Formatisi nel 1991 e con due demo tape (altro…)
(autoproduzione) Il successore di “The Jonathan’s Journey” è “Breakout”. Il progetto di Salvo “IronWill” Dell’Arte presenta una equilibrata interazione tra heavy metal, del blando power, symphonic, anche pop e modern metal che sprigiona canzoni fresche e di un certo impatto. A proposito di canzoni l’opener “As Fast As Rock’n’Roll” mette (altro…)
(L’Inphantile Collective) Mostruosa band praghese nata nel 2017 per mano di personaggi provenienti dalle ceneri di Destructive Explosion e Anal Garland, la quale mette in piedi una fusione tra grindcore, irruenze hardcore e thrash-death metal. Solo tredici pezzi e poco più di una doppia decina (altro…)
(Hellprod Records) Per gli amanti dello speed più di nicchia, ecco un crossover fra due formazioni relativamente affini, ma lontane nello spazio. I Whipstriker (Brasile) si fanno portavoce dello speed/thrash più marcio e oscuro, quello che spesso e volentieri sfocia in suoni blackened: (altro…)
(Osmose Productions) Assurdi, sanguinari, irriverenti, teste calde! Gli Impaled Nazarene sono la sommatoria di questi aggettivi e ancora di altri e di tutti i loro sinonimi che potrebbero inquadrare quel senso di folle estremismo che i finlandesi incarnano da decenni. Se nel 1993 l’album di debutto “Tol Cormpt Norz Norz Norz…” rappresentò uno scossone in fatto di black metal (altro…)
(Rockshots Records) Gli ateniesi Illusory sono fautori di un heavy metal dal taglio piuttosto oscuro: il terzo disco degli Ivories, come i nostri amano essere chiamati, tiene insieme sonorità più classiche ed altre più recenti. (altro…)
(Pure Steel Records) Bella sorpresa gli svedesi Ironbourne, che con il loro orgoglioso volatile in copertina ci regalano una manciata di brani di heavy metal primordiale, in buona parte a monte dei generi e delle classificazioni. (altro…)
(autoproduzione) One man band italiana che poggia le linee melodiche del proprio black metal su temi e atmosfere di carattere medioevale, aggiungendovi anche suoni elettronici che tratteggiano il black metal in maniera fredda quanto avantgarde. Freddo perché (altro…)
(War Anthem Records*) Sono ispirati al death metal svedese dei primi anni ’90 i francesi Iron Flesh e lo dimostrano nuovamente in questo secondo album. L’old school è suonato con sincera convinzione e una certa disinvoltura. Sono bravi gli Irons, hanno infatti il passo spedito (altro…)
(Massacre Records) A differenza di molti colleghi, ho sempre avuto un ‘debole’ per gli Imperia (lo dimostro ad esempio QUI, recensendo il precedente disco): la band di Helena Iren Michaelsen mi sembra svettare nel panorama gothic, se non per originalità (cosa forse oggi impossibile), quantomeno per capacità di scrivere (altro…)
(Autoproduzione) Gli Ilium sono (o forse erano) una delle band più strane del panorama power. Ricordo ancora la doppietta dei loro primi due dischi, “Sirens of the Styx” (da quel che leggo, risuonato e ripubblicato nel 2017) e “Permian Dusk”, condizionati entrambi (nel bene e nel male) da un sound power/prog originale, a volte quasi grottesco, e da due booklet sottilmente inquietanti. (altro…)
(Time To Kill Records) Risulta approssimativo scrivere di questo album usando come parametri di referenza le etichette di genere. Soul Devourer (ovvero Manuel Mazzenga, noto per lavori con Nocturnal Degrade e Scent Of Silence nonché Der Noir) e Antihuman War Machine (cioè il produttore Luciano Lamanna, esponente (altro…)
(Soulseller Records) Roba tosta, cruda e feroce. Roba che ci arriva dai primi anni ’90 quando Inflabitan, norvegese, lavora alla propria musica che in quegli anni era black metal. Un forma musicale spietata, gelida in qualche demo e singoli, lui che (altro…)