ENSANGUINATE – “Eldritch Anatomy”
(Emanzipation Productions) L’orda slovena Ensanguinate si presente piuttosto bene con il suo primo album registrato in studio. “Eldritch Anatomy” è un lavoro ampiamente (altro…)
(Emanzipation Productions) L’orda slovena Ensanguinate si presente piuttosto bene con il suo primo album registrato in studio. “Eldritch Anatomy” è un lavoro ampiamente (altro…)
(Atlantean Records Ltd.) Sono dannatamente controversi gli Imperial Age. Un duo, in primis, composto da una coppia (Jane & Alexander), attorno ai quali ruota una band figlia dei tempi, degli eventi, della storia. Da band russa…. quando Russia è diventato sinonimo di male (posso ridere?)… a band internazionale, perché quel dannato Alexander non solo sa comporre, non solo ha una voce potente… ma è un maledetto organizzatore, creatore di trend, di eventi. (altro…)
(Moment of Collapse Records) Ascoltando gli Abest è impossibile non riconoscere l’influenza dei Meshuggah, soprattutto nell’uso di suoni cupi e bassi. Certo, meno particolari e meno votati al prog e al math metal, gli Abest si rifanno di più al thrash, con ritmi meno cerebrali e più diretti. (altro…)
(Metal Blade Records) C’è aria di cambiamento in casa Trial (Swe): innanzitutto il paese di provenienza dopo il nome per distinguersi dalle miriadi di bands omonime, poi cambia la formazione con l’arrivo del nuovo cantante Arthur W. Andersson il quale, secondo il chitarrista Alexander Ellstrom, ha portato una ventata di energia ed il desiderio di scrivere brani più veloci rispetto al passato. (altro…)
(Season of Mist Underground Activists) Per una volta non è il terzo disco, bensì il quarto a decretare la maturità artistica di un gruppo. Gli Hierophant proseguono imperterriti a cambiare pelle, trovando poco poco alla volta una loro personale interpretazione della musica estrema. (altro…)
(Massacre Records) La Massacre Records pesca dalla Grecia una thrash metal band che precedentemente a “Passive Aggression” aveva pubblicato l’album d’esordio “Theater of the Absurd” nel 2017 con No Remorse Records e prima ancora (altro…)
(Hammerheart Records) Lo svedese Håkan Stuvemark, multistrumentista nonché membro di svariate death metal band tra le quali i Wombbath e il batterista Jon Skäre, hanno già (altro…)
(Nuclear Blast Records) Quinto album per la formazione californiana nata nel 2007, proponendo inizialmente un deathcore abbastanza canonico per poi evolversi verso un death metal tecnico con forti influenze progressive, mescolando assalti sonori all’arma bianca e tecnicismi mai fine a se stessi. (altro…)
(Svart Records) Oscuri. Contorti… maledettamente contorti. I Red Rot debuttano, band formata dalle ceneri degli Ephel Duath per mano del vocalist Luciano George Lorusso e del chitarrista Davide Tiso. (altro…)
(Nordvis Produktion) È sempre magia quel che Nachtzeit riesce a materializzare con il suo progetto Lustre. Profondamente legato all’ambient, al dungeon synth, con una marcata ma remota radice black, Lustre abbraccia sempre l’intensità della natura, in tutta la sua espressività mistica, tanto delicata quando spietatamente violenta. (altro…)
(KVLT) Non male questi finlandesi, qui al loro debutto sulla lunga distanza. Black di razza, veloce, potente, leggermente epico in alcuni tratti, malinconico in altri. (altro…)
(Hammer of Hate) Una Bellissima ed evocativa intro a base di canne di organo introduce ad un black vecchia scuola, ma in pieno stile inglese, molto gotico e decadente, con improvvise accelerate e riff melodici ad accompagnare il tutto. (altro…)
(earMUSIC) “Eraser”, strumento che cancella… o essere vivente che stermina l’ambiente grazie al quale vive. Immagino sia un concetto che già vi gira per la testa… ma aspettate di immergervi dentro l’album! (altro…)
(AFM Records) Giungono all’ottavo album gli svedesi Dynazty, formazione dedita ad un power metal moderno, ideale punto d’unione tra Stratovarius, Europe di “The Final Countdown” e Amaranthe, non a caso il singer Nils Molin è il cantante anche di questi ultimi. Rispetto al precedente “The Dark Delight”, la band ha reso ulteriormente catchy e ruffiano il proprio sound, perdendo un po’ di aggressività ma rendendo i brani più scorrevoli ed easy listening. (altro…)
(Autoprodotto) Un sodalizio multiculturale ha portato alla formazione di questo gruppo, con una piccola gemma di post-black atmosferico. (altro…)
(Steamhammer / SPV) Negli anni ’90 i Lacrimas Profundere sono stati un bel manifesto malinconico. Il loro incrociare elementi di stile death, dark e doom metal è stato un buon contributo alla (altro…)
(Unorthodox Emanations / Avantgarde Music) L’album di debutto dei Ferum non lascia molto scampo, ti arriva dritto in testa dalla prima nota. Un doom pesantissimo e sostenuto, in cui i riferimenti al death tipo Asphyx è più che evidente. (altro…)
(Nuclear Blast Records) Sono passati quattro anni da “Ritual” (recensione qui), album che mostrò una vena compositiva notevole, stupendomi non poco, visto che ormai reputavo il leggendario Max Cavalera un bollito, un disco che mi fece gridare al miracolo, consegnando un buon Max ispirato come non accadeva dai tempi dei Sepultura. (altro…)
(Uprising! Records) La band la cui provenienza è palesemente espressa nel proprio nome, pubblica un album nel quale il melodic death metal viene messo in piedi anche con elementi doom ed (altro…)
(Trollzorn) Ci hanno fatto aspettare quasi un decennio ed ora ecco che tornano i prog blacksters tedeschi Träumen Von Aurora, un ritorno pieno di grinta che propone la release contemporanea di ben due album, un’ora e mezza di black progressivo, tecnico, introspettivo, contorto, complesso, seducente. (altro…)
(Atomic Fire Records) Era impossibile non riconoscere l’impronta dei Moonspell nelle primissime note dell’album, impossibile. (altro…)
(Nuclear Blast Records) Mi trovo sempre combattuto quando ascolto una band come i Soilwork: da thrasher incallito quale sono, fatico a riconoscere la band svedese come quella che ha creato dei capisaldi di thrash/death svedese come “Steelbath Suicide”, “The Chainheart Machine” e “A Predator’s Portrait”. (altro…)
(Epictronic) A nessuno verrebbe mai in mente di descriversi con un solo aggettivo. Troppo sfaccettature ha, la personalità di ciascuno di noi. (altro…)
(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Si respira epicità e atmosfere ancestrali quando si ascolta questo progetto solista greco. Una tal Ifigeneia Derizioti (in arte, IDVex), dopo una lunga serie di demo e split, finalmente approda all’esordio sulla lunga distanza, con un album che definire ‘doom’ è molto riduttivo. (altro…)
(Nuclear Blast Records) Cosa succede se durante la noia mortale della farsa pandemica qualche amico alza il telefono e chiama qualche altro amico? O per meglio dire, cosa succede se cinque maghi svedesi di Göteborg, gente da sempre devota al melodic death, tra l’altro tutti passati -in una epoca o l’altra- per gli schieramenti degli In Flames, si incontrano? (altro…)
(Chaos Records) The Sombre è un progetto di Maurice de Jong ovvero la visionaria, oscura, eccentrica mente artistica che c’è dietro a Gnaw Their Tongues, progetto musicale sperimentale che spazia dal (altro…)
(ROAR! Rock Of Angels Records) Intitolare il proprio album ‘Il Simbolo dell’Eternità’ è proprio una scelta alla Grave Digger, tale da rendere subito l’idea che la loro nuova opera possa essere (altro…)
(Century Media Records) Gli americani Spirit Adrift saranno in giro solo da mezza dozzina di anni, ma con questa release rispolverano il passato, quel pezzo di storia del rock e del metal che li ha ispirati, forgiati, artisticamente scolpiti. (altro…)
(From The Vaults) Il quarto album degli sloveni Eruption è sicuramente il migliore della loro carriera, senza ombra di dubbio. E appena senti riff e voce, ti scende una lacrimuccia: (altro…)
(AFM Records) Dirette, schiette, melodiche, potenti, tanto femmine quanto scatenate e fuori controllo. Che disco è? Il quinto album in poco più di dieci anni? Wow! La band di Filippa Nässil non teme confronti, non vede confini… tanto che anche questa volta si va in tour con gente pesante come gli Scorpions… che volete di più? (altro…)
(Amor Fati Productions) Band dal Belgio, band fiamminga, una one man band, un progetto black ricco di atmosfera destabilizzante, velenosa, tormentata. Antichi boschi, spiriti del passato, melodie spesse annegate in un turbinio sulfureo lacerante, mentre linee vocali devastate emergono dalla polvere, dagli anfratti, dalle tenebre. (altro…)
(Vetus Capra Production) I francesi Vipère saltarono fuori un paio di anni fa, dando poi vita ad un buon demo nel 2021, un EP intitolato “Sombre Marche” (recensione qui), nel quale riversavano dentro tutto il loro odio in chiave black, quello vecchia scuola reso poi più estremo dal tocco tipico dello stile del loro paese. (altro…)
(Amor Fati Productions) Progetto solista fiammingo caratterizzato da un gelo micidiale, un gelo appartenente ad un ambito artico, eternamente invernale, privo di luce, lontano da ogni ipotesi di irradiazione solare. (altro…)
(Armageddon Label) Questo split datato 1988 e stampato come vinile 7”, ospitava due micidiali band svedesi ormai scomparse. Lato A i G-Anx essenzialmente una (altro…)
(Ace Records Roma) Ascoltare questo debutto dei capitolini Steel Flames è come viaggiare con la macchina del tempo. Le sonorità ci riportano infatti ai primi anni ’80, quando non esistevano tanti sottogeneri e tutto era sotto l’unica bandiera dell’heavy metal. (altro…)