Le nostre recensioni di novità o album già in circolazione, le impressioni, le sensazioni, le analisi e dei nostri ascolti su tutta la musica della scena metal & rock.
VIOLENTOR – “Manifesto Di Odio”

(Time To Kill Records) I Violentor, una delle migliori metal band attive in Italia, sono devastanti, spudoratamente diretti nel loro estremismo interpretato sia sotto forma musicale quanto testuale. Quest’ultimo aspetto poi in “Manifesto Di Odio” giunge a vette assolute, come (altro…)
(Vendetta Records) Questa etichetta tedesca sta pian piano scovando nel profondo del buio per scovare sempre più promettenti realtà sotterranee del black metal. Oggi tocca agli Scitalis, svedesi (ricordiamolo: la Svezia è ormai la patria del black, se si escludono mostri sacri come Mayhem e Burzum) e pieni di voglia di raccontarci com’è guardare nell’abisso e avere il coraggio di stare a guardare cosa emerge.
(Nuclear Winter) Finalmente un Gruppo americano che si da al death marcio a stampo svedese senza per forza pagare dazio al tecnicismo tipico del metal estremo a stelle e strisce.
(Spikerot Records) A due anni dalll’album “Ikonoklasta” gli spagnoli Ruinas presentano un EP, Resurrekzión. I Ruinas sono stati creati da Rober Bustabad dei Machetazo e
(Invictus Productions/The Ajna Offensive) Mi garbano questi americani, perché sin dalla prima nota mettono in chiaro quello che vogliono, ossia mischiare sapientemente il black anni ottanta in stile Venom con del sano thrash di metallica memoria, per un risultato tanto accattivante quanto estemporaneo.
(Last Mile Records) Le note stampa fornite dalle etichette e da agenzia di promozione possono essere fuorvianti, infatti nel caso dei Natjager si descrive la band danese come melodic post hardcore. Sicuramente elementi hardcore sono sparsi in giro ma sono diluiti dall’elettronica che aleggia nei 
(Vicisolum Productions) Ci sono eventi, nella vita di un gruppo musicale, che segnano il corso della carriera. Nel 2019, durante un concerto, il tastierista del progetto muore. Durante un concerto, ripeto.
(Blood Harvest Records) Non c’è niente da fare: se gli americani tentano di fare black, nella stragrande maggioranza dei casi finiranno per fare del death tecnico. 

(RC Inst Fringe) Tre anni dopo il primo album solista “Misleading Lights of Town”,
(Napalm Records) L’austriaca Napalm Records ospita nel proprio roster tra i più noti esponenti del ‘metal piratesco’, i sempre apprezzati Alestorm e in questo caso i Visions Of Atlantis. Mentre i primi sono attesi con un nuovo album il 24 giugno, Visions Of Atlantis pubblicano ora 
(Svart Records) Se è vero che il gruppo del nome deriva da una canzone degli Opeth, allora possiamo dire con tranquillità che questi inglesi hanno già superato i loro ispiratori in fatto di personalità.
(Inferna Profundus Records) Graveland e Commander Agares sono in un certo senso due realtà per molti versi opposte. I primi sono un gruppo storico della scena epic black polacca, con trent’anni di esperienza e l’incredibile cifra di venti album alle spalle.
(Go Down Records) Solitudine. Quella imposta. Quella voluta. Quella desiderata. Quella che semplicemente capita. Gioca con la parola inglese ‘loneliness’ l’artista italiano Lu Silver (Luca Donini, della hard rock band The Lu Silver String Band), la solitudine per l’appunto, quella che -come tanti- anche lui si è trovato a subire durante i vari lock down.
(Season of Mist) L’avvento di un nuovo album dei Christian Death porterà alla celebrazione di musicisti, ricordi, fatti lasciati alle spalle ormai da molto tempo. I
(Soulseller Records) Hanno pubblicato solo tre album in oltre venti anni i Disquiet e “Instigate To Annihilate” è il secondo consecutivo per la Soulseller Records. Il precedente “The Condemnation” è del
(darkTunes Music Group) Nati come una valente band di metal sinfonico, gli Aevum si sono aperti sempre più all’uso dell’elettronica, nonché a concetti di stile sempre diversi. Un’operazione che 
(Shaytan Productions) Giunge allo stato della perfezione la band saudita Al-Namrood con “Worship the Degenerate”. Le chitarre articolano riff e fraseggi che tirano in ballo le tipiche melodie del Medio Oriente attraverso un piglio black/blackened. Chitarre
(Neurot Recordings) Eloquente il titolo di questo nuovo album degli Ufomammut, una band che non è mai morta ma che si è convinta fosse ormai giunto il momento di rigenerarsi. Album dopo album il power trio si è incamminato su percorsi sempre più articolati, meno spontanei e per stessa ammissione 


(Osmose Productions) Meyhnach è una one man band di black metal creata dallo stesso musicista che ha gestito altri progetti, tra i quali le sorti di Suicide Circle e in particolare di
(autoproduzione) L’allegra combriccola rock di Glastonbury si affida all’ex Duran Duran Andy Taylor per il sesto album in carriera. Taylor ha già lavorato con i 

(Amor Fati Productions) Beh, non si può certo dire che questo duo tedesco non prenda sul serio la propria passione: al secondo lavoro sulla lunga distanza, vanno a confezionare un’opera piuttosto ardita, composta da sole tre tracce molto lunghe e articolate. 

