LOST IN GREY – “Under The Surface”
(Reaper Entertaiment) Se per “The Waste Land” (recensione qui) avevo espresso qualche riserva, mi trovo ora a sponsorizzare senza riserve il nuovo disco, il terzo della serie, dei finlandesi Lost in Grey: (altro…)
(Reaper Entertaiment) Se per “The Waste Land” (recensione qui) avevo espresso qualche riserva, mi trovo ora a sponsorizzare senza riserve il nuovo disco, il terzo della serie, dei finlandesi Lost in Grey: (altro…)
(Petrichor Records) Esibizione di forza e muscoli per gli olandesi che nelle atmosfere ricordano un po’ i loro conterranei Sinister. I Sepiroth però sono più potenti eppure riescono a mostrare delle brevi linee melodiche che emergono in queste dieci tempeste inesorabili. Con scatti vagamente (altro…)
(Century Media Records) Dopo avere letto Thomas Ligotti, un romanziere horror con temi vicini a quelli di H.P. Lovecraft, il cantante degli At The Gates Tomas Lindberg ha preso a scrivere il concept di questo nuovo album. Soprattutto è stato il romanzo “La cospirazione contro la razza umana” – in Italia pubblicato (altro…)
(NorthPoint Productions) “Paper Blood” uscì nel 2005, verso la fine del periodo di John West di questa band danese che in trentadue anni, dietro al microfono, ha avvicendato vari grandi vocalist. (altro…)
(Elevate Records) La Elevate Records rilancia sul mercato il debut dei prolifici extreme power metallers Númenor, che sono usciti quest’anno con “Draconian Age”. L’esordio dei serbi, originariamente datato 2013, raccoglieva in buona parte i brani già apparsi su split ed EP vari dal 2009 in poi. Le tastiere della intro “Opus Draconis” sfumano nella (altro…)
(Autoproduzione) Con la sua copertina così oscura da rendere difficile distinguere cosa rappresenti, arriva in redazione il secondo disco dei nordirlandesi Bakken; la band è attiva dal 2011 e torna sul mercato dopo un silenzio durato ben sei anni. La band propone un sound serrato e tagliente, che come (altro…)
(Dark Descent Records) Ad undici anni dalla formazione, con in carriera solo un EP ed uno split con i canadesi Ellorsith, finalmente debuttano i Mannveira, entità che emerge dall’intensa e deviata scena di Reykjavík, in Islanda. (altro…)
(Cruz del Sur Music) Quando uscì “Bury the Light”, nel 2012, sembrava che per i Pharaoh si stesse aprendo un periodo di intensa attività (come annunciava anche l’intervista che ebbi all’epoca con il singer Tim Aymar ); e invece, per avere un successore a quel disco, abbiamo dovuto aspettare nove anni… almeno (altro…)
(Scarlet Records) La pandemia è stata per molte band l’occasione per aprire metaforicamente i cassetti, e pubblicare quanto lasciato indietro nel corso degli anni: anche i nostri ottimi Trick or Treat hanno deciso di occupare l’era del Covid con una operazione di questo (altro…)
(Autoproduzione) Non si può certo dire che l’isola di Cipro sia aliena al power e all’epic metal, dato che da qui provengono sia i Solitary Sabred che i Winter’s Verge: diciamo quindi che i bravi Harmonize non sono del tutto una sorpresa. Nel loro debut, i nostri mostrano un sound citazionista veramente particolare e (altro…)
(Dark Essence Records) “Avvik”, ovvero ‘deviazione’, qualcosa che cambia direzione e fuoriesce dal ‘normale’ percorso. Su questo concetto, con in mano un pugno di brani che in qualche modo non sono mai finiti in alcun album, Hoest ha dato vita ai tre split usciti tra il 2020 ed il 2021, split con Whoredom Rife, Deathcult ed Heleim. Ed ora, per spingere quella deviazione oltre, ecco tutti quei brani, solo quelli dei Taake, racchiusi in un’unica pubblicazione. Mossa commerciale? Non esattamente. (altro…)
(Bloody Mountain Records) Personaggio ormai noto in redazione Matthew Schott (QUI recensito più volte), batterista di estrazione e polistrumentista per spirito d’iniziativa e creatività. Valdur, Garden Of Hesperides e altri progetti e poi ovviamente Sxuperion, ovvero il tentativo di portare il blackened death metal su un piano avantgarde (altro…)
(Debemur Morti Productions) Un’opera marcescente e totalmente infognata nel doom quanto nel death metal più oscuro e inquietante. Un cerimoniale di tre pezzi ben registrati e con distorsioni ruggenti, il cantato che è un growl sepolcrale e le atmosfere (altro…)
(Metalville Records) L’etichetta di Colonia assembla un tribute ai The Sisters Of Mercy con qualche band di grido e non, per un prodotto finale che risulta essere piacevole. Atrocity, Paradise Lost, Cradle Of Filth, Crematory, Kreator sono alcuni dei quindici nomi* coinvolti in questo ricordo di Andrew Eldritch, la (altro…)
(Blood Fire Death) Il primo album dei Metator non è propriamente tale, più che altro è un abominio indicibile innominabile! Una follia senza fine ha rapito i catalani, spingendoli a riversare una colata di odio prodotta dalla fusione di black e brutal death metal, nonché grindcore. Nei tredici pezzi si assiste a delle scariche (altro…)
(Helldprod Records) Attivi dal 2014, i blackster canadesi hanno all’attivo solo demo, EP e split. Questo loro secondo demo esce finalmente con un’etichetta in grado di dar valore all’underground, territorio al quale il sound di questo trio assolutamente appartiene con fierezza. (altro…)
(Rafchild Records) Se amate la musica di bands quali Hour of 13, Lord Vicar, Witchfinder General o Pentagram, è inutile girarci attorno… gli Olórin sono quel che serve in questi tempi, in questa epoca… oggi… ora. (altro…)
(Peaceville Records) Solo cinque pezzi, poco più di quaranta minuti e i Darkthrone si mostrano per quello che sono… cioè i Darkthrone! Almeno quelli ai quali siamo abituati da almeno tre lustri o giù di lì. Suoni massicci, batteria essenziale, il duo di (altro…)
(AFM Records) In attesa del nuovo disco, è tempo anche per i Rhapsody of Fire di riempire il vuoto lasciato dalla pandemia… con un EP di 40’ che però, a conti fatti, presenta un solo inedito (che sarà comunque, anche se in versione estesa, sul nuovo full-length). (altro…)
(MDD Records) L’ultimo album di inediti, “Cimbric Yarns” (recensione qui), risaliva al 2018; i Suidakra tornano in pista con un nuovo disco che conferma, forse senza scalpore ma con grande solidità, la bontà della proposta sonora di Arkadius Antonik. (altro…)
(Autoproduzione) Dopo il debut del 2018 (recensione qui), i bulgari Metalwings si riaffacciano sul mercato con il mastodonte “A Whole New Land”, quasi 70 minuti di gothic/symphonic metal di nuovo non stellare ma certamente di buona fattura. (altro…)
(Season of Mist Underground Activists) Con il quinto album gli americani Withered danno vita ad uno scenario lacerante. Black furioso, black incalzante, mid tempo micidiali, sfuriate demoniache, aperture pregne di rumori infernali…. un mix di musica estrema sublime, un mix definito dall’etichetta ‘Tortured blackened death metal’, tanto per aggiungere un nuovo sottogenere alla giungla di innumerevoli varianti di black e death che ormai infestano l’etere. (altro…)
(Elevate Records) Grecia e Argentina sono decisamente lontane, ma per questo disco di debutto degli Evil King si uniscono felicemente: due dei membri della band sono sudamericani, gli altri due ellenici… per un risultato d’impatto in ambito power/prog. (altro…)
(Metalville) I tedeschi Harpyie sono forse gli estremisti modernizzanti del Mittelalter Rock (o Metal): in questo disco reinterpretano alla loro maniera undici classici della scena, generando una vera e propria battaglia fra i suoni originali e le loro riletture. (altro…)
(No Remorse Records) Ecco un comeback che valga la pena ascoltare! Gli US metallers Hittman erano inattivi dal 1993, dopo aver pubblicato due album di gran qualità (il debut autotitolato del 1998, e “Vivas Machina”). (altro…)
(No Remorse Records) Bastano poche note di “Legion Of The Fallen”, il primo brano di questo esordio dei Sacred Outcry, per capire che i nostri sono ellenici: ormai solo in Grecia sopravvive, come fosse una specie endemica, questo power/epic portato in auge da formazioni come gli Arrayan Path o i Sacred Blood… i nostri si inseriscono nel filone con una canzone ben ritmata e arricchita da linee vocali potenti ed evocative. (altro…)
(BMG) Religione. Storia. Tradizione. Folklore. Quando si parla dei Motörhead, bisognerebbe in verità stare zitti, inchinarsi, prostrarsi. Dio era ed è ancora Mr. Kilmister. (altro…)
(Heavy Psych Sounds) Band al debutto… ma certamente non per mano di musicisti debuttanti, di verginelli della scena! Con un moniker tanto scontato, quando perfettamente azzeccato, Stöner è il nuovo progetto di desert rock polveroso ed allucinato di tre personaggi noti, ciascuno dei quali in grado di iniettare un punto di vista personale in questa musica travolgente ed irresistibile! (altro…)
(Redefining Darkness Records) Un duo del Rhode Island i Stench Collector, il cui nome tradisce le evidenti intenzioni death metal ma non totalmente di tipo brutal. Per quanto il sound sia d’impatto, gonfio nei suoni, marcescente in alcuni suoi momenti, Mark Pechak, voce e tutti gli strumenti, tranne (altro…)
(Pelagic Records) “Alter” è l’andare oltre il tempo, superando la chimica reattiva tra l’arte dei due autori che lo hanno creato. Karin Park è una musicista svedese stabilitasi da qualche anno in Norvegia. Brian Williams detto Lustmord è tra i massimi esponenti del genere ambient, sia esso dark, drone e così via. La Park (altro…)
(Trollmusic/Spkr) Ad otto anni dal debutto, torna il duo anglo-svedese composto dal blackster Andreas Pettersson (Armagedda, Saiva, Stilla) e dal batterista Johan Marklund (Stilla, Sorgeldom). In verità il progetto non è più da considerarsi anglo-svedese, in quanto la parte inglese, ovvero il cantante dei Fen, F. Allain, presente nel debutto non fa parte più dei De Arma (che quindi all’epoca erano un trio), un’idea goth-post rock/atmosferica nata nel 2009 ed affacciatasi sulla scena proprio con uno split assieme ai Fen, “Towards the Shores of the End”. (altro…)
(Reaper Entertainment) Dalla Slovenia con furore, gli Skyeye sono la prova di quanto importante sia una buona produzione per la riuscita di un album. In fin dei conti questo gruppo presenta ‘solo’ linee pulite, riff poderosi, metal festaiolo e potenza teutonica nella struttura canzoni. (altro…)
(Avantgarde Music) Daniel Änghede (Draconian, ex Astroqueen), torna con la sua creatura Ison, a due anni da “Inner – Space” (recensione qui). Questa volta il progetto cresce di livello, offrendo otto imponenti tracce eteree, ciascuna delle quali con un differente protagonista al microfono: (altro…)
(Season of Mist) Ad un anno e mezzo dall’ultimo “Naiv” (recensione qui), l’instancabile ed eclettico Tamás Kátai torna con un nuovo album, il decimo, per i suoi imprevedibili ed eccentrici Thy Catafalque! Un album imponente, molto ricco di metal, nonostante le tipiche sublimi divagazioni che caratterizzano lo stile Tamás, capace di inoltrarsi attraverso ogni tipo di genere musicale. (altro…)
(BMG) Anche il sesto album dei Black Sabbath riceve come altri, una sontuosa opera di ristampa nei formati vinile e CD i quali includono una considerevole portata di materiale aggiuntivo esibito per l’occasione. Pubblicato nel 1975 “Sabotage” è la conferma del trapasso di (altro…)