THE MÜRGEN – “Educational Hazard”
(autoproduzione / Vomit Arcanus Productions) Sonorità dure, ipnotizzate, sequenze di riff e ritmi che si ripetono, un cantato che va oltre lo stesso cantare. Questo sono i tHE mÜRGEN, duo (altro…)
(autoproduzione / Vomit Arcanus Productions) Sonorità dure, ipnotizzate, sequenze di riff e ritmi che si ripetono, un cantato che va oltre lo stesso cantare. Questo sono i tHE mÜRGEN, duo (altro…)
(Mentalist Records/Pride & Joy Music) Dopo il debut ‘bello ma non bellissimo’ (recensione qui), i Mentalist di Thomen Stauch tornano con un album che mi sembra più strutturato e vincente: i nostri infilano un paio di ritornelli notevoli, qualche passaggio strumentale divertente… e il gioco è fatto! (altro…)
(Werewolf Records) Da un po’ di settimane mi capita di ascoltare e recensire gruppi finlandesi che fanno black metal. Il che per me, abituato a ben altri suoni se si parla di Finlandia, è un’assoluta novità. (altro…)
(Sleazy Rider Records) Non mi aveva convinto il precedente disco dei Rampart, “Codex Metalum”, e devo dire che anche questo ‘quinto nato’ ha diversi difetti: a questi pur sempre generosi bulgari, impegnatissimi (altro…)
(Crazysane Records) Trascinante quanto ispirato noise rock di questo trio che vede costituirsi attraverso Nic Stockmann (battewrista, Heads. ed ex-Eisenvater) Chris Breuer (bassista, Heads ed ex The Ocean) e Felix Gebhard (altro…)
(Pride & Joy Music) I Legions Of The Night uniscono i talenti di Henning Basse (l’ex cantante dei Metalium, uno dei singer più sottovalutati della scena metal, per (altro…)
(Relics From The Crypt) L’unico disco dei belgi Breathless data al 1985; la Relics from the Crypt lo ristampa per una vasta diffusione rispetto a quella limitatissima dell’epoca. Otto brani e una outro per questo prodotto cult che, onestamente, non mi sembra affatto memorabile… (altro…)
(Iron Shield Records) Secondo album per Xenos, terzetto siciliano fondato dal bassista degli ottimi Eversin, Ignazio Nicastro, dal valido chitarrista Giuseppe Taormina, mentre dietro alle pelli troviamo Danilo Ficicchia, anch’esso proveniente dagli Eversin. (altro…)
(Grimoire Records) Forse mai come nel 2021 è difficile definire i canoni della musica contemporanea. Probabilmente, l’intento di strabiliare e di fare qualcosa che non suonasse “già sentito” ha scatenato la creatività di una moltitudine di gruppi, con risultati talmente diversi tra di loro che ad oggi è appunto impossibile dire che ci sia un genere di musica. (altro…)
(Mate in Germany / Tonpool Medien GmbH) Decimo album e venticinque anni di carriera per il canadese Danko Jones e i suoi due fidi scudieri, con i quali compone un ruggente power trio. Chi conosce, ascolta (altro…)
(Pure Steel Records) Gli US power metallers Niviane danno un seguito a “The Druid King” (recensione qui) che abbandona, direi completamente, le atmosfere alla Blind Guardian dell’esordio, per votarsi anima a corpo a un sound granitico e vibrante. (altro…)
(Autoproduzione) Pagan metal da Melbourne, Australia?!? Beh, in fondo perché no: onore anzi per l’originalità agli Ardduc, che sono tra l’altro una one-man-band (Ash Ardduc, che su Facebook si dichiara nientemeno che ‘Heathen, Musician, Horticulturalist/Arboriculturalist, Weight-Lifter, Martial Art-er, Home-Brewer’, si occupa di ogni cosa). (altro…)

(Eisenwald) Non un vero album, nemmeno un EP… uno sfogo creativo che esplode con veemenza a poco più di un anno dall’ultimo favoloso “Bloem” (recensione qui). Il duo olandese, ancora con l’energia dell’album, è tornato in studio per un seguito, un ulteriore iconico capitolo, il quale tuttavia nasce da un’esplosione sensoriale impulsiva la quale non contempla una complessa lavorazione in studio, con ogni strumento registrato in presa diretta, al primo tentativo, un solo take, un brano al giorno per tre giorni di apocalisse sonora che si erge su un minimalismo spontaneo, contro ogni routine tecnica prevista per la registrazione del materiale sonoro odierno. (altro…)
(Century Media Records) Parlando della propria musica, Aaron Weaver dichiara che invoca “gli spiriti che risiedono nelle montagne e fiumi, il sole e la luna, i pianeti e animali. Queste divinità sono state con noi fin dai tempi antichi, ma le loro voci sono state risucchiate (altro…)
(Steel Gallery Records) I Dark Nightmare (qui una vecchia recensione del loro secondo album) sono una onesta formazione ellenica di epic/power; la sempre attentissima Steel Gallery propone oggi sul mercato, in un solo CD, i primi tre demo della band. Per qualche motivo a me non chiaro esso sono disposti ‘al contrario’; il primo in scaletta è il più recente “The Blood Land”, del 2004. (altro…)
(Autoproduzione) One-man-project dell’artista inglese Hæðenwulf, Oscenrad propone un orgoglioso e nazionalista Anglo-Saxon heathen Metal; se ben traduco dall’inglese, il monicker dovrebbe significare ‘Il viaggio con la torcia del dio’, o forse ‘Il viaggio con il dio della torcia’… insomma, ‘Os’ significa ‘dio’, ‘Cen’ è ‘Torcia’ e ‘Rad’ è viaggio, dite la vostra in merito! (altro…)

(Steamhammer / SPV) Un segno di vita. A ‘Sign Of Evil’. Dopo un ottimo album, quel “Genesis XIX” del 2020 (recensione qui), la solita pande(fucking)mia ha in qualche modo cercato di fermare l’avanzata guerrafondaia del rinnovato quartetto tedesco, il quale voleva questo EP in occasione di molteplici concerti, anche accompagnato da un adesivo con tutte le date confermate… le quali sono ormai tristemente posticipate al 2022 (forse!). (altro…)

(Pure Steel Records) Il guitarist brasiliano Kiko Shred presenta il debut del suo nuovo progetto: metal generalista, come subito vedremo, ma mai disprezzabile… Ci accoglie il power squillante e illuminato di “Mirror”, a tratti proprio helloweeniana; l (altro…)
(Autoproduzione) A pochi mesi dal debut, gli inglesi Sorceress of Sin tornano immediatamente in pista con il secondo album; “Costantine” (non so se si chiami così in onore del guitarist greco della band, Constantine Kanakis) mostra un sound più tendente verso un power/gothic pomposo e sinfonico, ma si basa sempre sul talentuoso e aggressivo cantato di Lisa Skinner. (altro…)
(Arkeyn Steel) Secondo lo schema che le è caratteristico, la Arkyen Steel è andata a ripescare un’altra band dimenticata degli ’80 o dei ’90 per proporne l’intera produzione su una compilation: stavolta tocca ai Nasty, di Detroit, Michigan, che uscirono con un album autoprodotto nel 1994, quello che da il titolo alla compilation, e poi con l’EP “Raw” di due anni dopo. (altro…)
(Autoproduzione) Stavolta non è la consueta ‘female fronted metal band’… i Sorceress of Sin vengono dalla Gran Bretagna, vantano tutti un curriculum lungo così, e hanno una vocalist d’eccezione in Lisa Skinner, tutt’altro che la solita sirenetta, la cui ugola potrebbe essere accomunata a quelle di Leather Leone o della nostra Federica De Boni. (altro…)

(Petrichor) Nuovi profeti del death metal che tuonano dalla Svezia: i Consumption sono un duo che debutta con questo “Recursive Definitions of Suppuration” il quale, in realtà, è stato diffuso l’anno scorso in serie limitata per mano della Iron, Blood and Death Corporation. (altro…)

(Petrichor) Il genere di questa band americana nata da ceneri di altri act prettamente metal è definibile come goth n’ roll / deathrock, un genere che emana sensazioni anni ’80, con molta oscurità gotica, espressa con sublime bellezza e violenza sonora. (altro…)
(Autoproduzione) Ecco una cosa che non si vede tutti i giorni… vi presento il compositore finlandese Antti Martikainen, che nella sua breve carriera (iniziata nel 2013) ha composto qualcosa come 15 album (!), la maggior parte di soundtrack music strumentale dai toni epic/power. (altro…)
(Autoproduzione) Brasiliani e al debutto, i Rider vogliono essere più classici del classico… e ci riescono, devo dire, decisamente bene! Il loro “Midnight Line” si colloca certamente nell’ambito della NWOTHM, e le foto promozionali lo dimostrano del resto oltre ogni ragionevole dubbio. (altro…)
(Rising Nemesis Records) Il terzo album dal 2013, anno di formazione dei Burial In The Sky, nel quale la band di Philadelphia esibisce tanti elementi di stile. Si potrebbe definire (altro…)

(autoproduzione) Nuova band nata per mano dell’ex chitarrista di Danger Zone e Crying Steel, Francesco Di Nicola, il quale si lascia andare ad un piacevole hard’n’heavy, sicuramente ottantiano e capace di offrire una chitarra solista emozionante, suggestiva e ben curata. (altro…)
(Autoproduzione) Decisamente in sordina, quasi di nascosto direi, i bielorussi Evoking Winds hanno re-distribuito il proprio debut e finora unico album, uscito originariamente nel 2008. Non dispiace occuparsi della Bielorussia, in questo momento, per qualcosa che non riguardi le sue complesse vicende politiche… (altro…)
(Cruz del Sur Music) Il debut degli heavy/doomsters tedeschi Old Mother Hell, uscito nel 2017, aveva acceso le speranze di molti defenders: (altro…)
(Nuclear Blast Records) Pubblicato il nuovo album “Quadra” nel febbraio del 2020, i Sepultura erano pronti per andare in tour e promuoverlo. Nulla da (altro…)

(Century Media Records) Il mondo elettronico di GosT è un universo synth wave oscuro, graffiante… tanto suggestivo quanto aggressivo, materializzato da un’anima senza pace alla continua ricerca di confini sonori invitanti, sempre deliziosamente tetri. Certo, il metal in senso stretto, in qualsiasi variante, non risiede nell’arte di questo progetto… ma non dimentichiamo che GosT è stato anche supporter dei Mayhem, e questo evidenzai un sound maledettamente compatibile con l’universo privo di luce del metal estremo. (altro…)
(Steel Gallery Records) Per quanto le nostre strade non si siano incrociate finora, i greci Wardrum hanno una storia decennale e cinque album all’attivo: questo esce abbinato a un romanzo breve (scritto dal drummer della band, Stergios Kourou) dedicato al Messenger, simbolo della band, che appare su tutte le loro copertine. (altro…)
(Vicisolum Productions) Otto album in appena due decenni sono tanti, specie se si tratta di dischi progressive. Gli svedesi tuttavia sembrano volersi innalzare come alfieri del genere, grazie a composizioni spesso pompose e forti di una ottima post-produzione. (altro…)
(Korpituli Productions) Non solo folk metal dalla Finlandia. A quanto pare, anche del buon black a stampo norvegese, visto quello che propongono i Korpituli. Dai titoli, al mood delle canzoni, all’impostazione classica dell’alternanza tra canzoni lunghe e brevi intro, molte cose ricordano i fasti dell’era norvegese del black, ormai da tempo migrata stabilmente in Svezia (Marduk, Dissection e Watain docet). (altro…)