AMORPHIS – “Live At Helsinki Ice Hall” (Live)

(Nuclear Blast Tonträger Produktions- und Vertriebs GmbH) Non sono un amante degli album dal vivo (salvo qualche rara eccezione) e tanto meno dei live DVD… e questo per un semplice motivo: a me piacciono concerti reali, quelli nei quali devi conquistarti la prima linea, quelli con il sudore, l’alcol, le luci, il rumore, il volume. I concerti veri. (altro…)
(Napalm Records) In attesa che il disastro pandemico sia un ricordo, alcune band e musicisti nel mentre si sono dati da fare. I Monster Magnet hanno scelto di pubblicare un album di cover, dopo l’ultimo lavoro in studio intitolato “Mindfucker” e pubblicato nel 2018. “A Better Dystopia” comprende tredici pezzi, contando anche la bonus track
(autoproduzione) Quattro composizioni dalla durata importante formano questo cosmo sonoro che alberga in “Haereis”. L’omonima band si cimenta in scenari psichdelici e ambient dalla forma onirica e visionaria. Tony Colina (hammond, già con Fear Of The Storm), Gaetano Fontanazza (chitarra, impegnato in 



(Southern Lord Recordings) Lei e lui, la bassista Leah Buckareff e il multistrumentista Aidan Baker, sono canadesi, di Toronto, ma da diverso tempo ormai di stanza a Berlino. Ritornano due anni dopo l’album “Stripped”, con uno nuovo che impianta un monumento ai suoni distorti, manipolati e che generano 
(Westworld Recordings) I Chelsea compiono quarantacinque anni e ascoltando l’opener che è anche la title track dell’album “Meanwhile Gardens”, appare da subito tanto graziosa quanto fondamentalmente ‘moscetta’. Fortunatamente la band che ha avuto i natali da tre elementi dei Generation X, appunto nel 1976, si ricorda 
(AFM Records) Pubblicato nell’estate dello scorso anno, con buoni risultati anche in fatto di classifiche, la AFM propone ora la versione deluxe di questo album del quartetto femminile svedese Thundermother. Esempio di hard rock granitico, squillante, elettrico, con enormi influenze di AC/DC, Joan Jett, Aerosmith
(Hellprod Records) Per gli amanti dello speed più di nicchia, ecco un crossover fra due formazioni relativamente affini, ma lontane nello spazio. I Whipstriker (Brasile) si fanno portavoce dello speed/thrash più marcio e oscuro, quello che spesso e volentieri sfocia in suoni blackened:
(Osmose Productions) Assurdi, sanguinari, irriverenti, teste calde! Gli Impaled Nazarene sono la sommatoria di questi aggettivi e ancora di altri e di tutti i loro sinonimi che potrebbero inquadrare quel senso di folle estremismo che i finlandesi incarnano da decenni. Se nel 1993 l’album di debutto “Tol Cormpt Norz Norz Norz…” rappresentò uno scossone in fatto di black metal
(AFM Records) Il nuovo disco di Herman Frank, il quinto della sua carriera solista, mi appare meno riuscito del precedente, “Fight The Fear” (
(Fighter Records) Incredibile ma vero… dopo diverse uscite tutte più o meno simili (recensioni
(On Fire Records) Che bella sorpresa, gli spagnoli Lèpoka! Era dai tempi in cui imperversavano i Mago de Oz che non sentivo un folk metal così cristallino… c’è tutta una complessa storia dietro “El Baile De Los Caídos”, che è diviso in due atti e presenta un booklet ricchissimo. Sono i fiati il valore aggiunto alla briosa e sostenuta “Seguimos En Pie”;
(Art Gates Records) Tuonano dalla Svezia gli Havamal, e ci propongono, per il loro secondo disco, un melodic death pesantemente infuso di pagan e – come è facile indovinare leggendo titolo e monicker – ben saldo su tematiche norrene. Dopo la cinematografica intro, “Fenris” mostra un sound dove entrano gli Ensiferum ma anche – e non so se sia un bene – i Two Steps from Hell, per l’onnipresenza di tastiere pompose e cori incalzanti. 
(GrimmDistribution /Sanatorio Records) Grimm e Sanatorio presentano il secondo album dei costaricani Troberoth, una formazione attiva da una dozzina di anni e dedita al thrash metal con pallidi inserti di tipo death metal. Suoni scarni ma
(Putrid Cult) Poco più di mezz’ora all’inferno è quanto viene da pensare alla fine dell’ascolto di “Mysterious Rituals in the Abyss of Sabbath & Eternal Celebration of the Blakk Goat”. Il quarto album dei polacchi è un ribollire malsano e oscuro di odio, atrocità e ogni sorta di azione
(Ripple Music) Dalla Svezia, puro doom, assoluto stoner. Musica fuzzy, dentro un alone etereo ma potente, sferzante, musica ricca di una melodia deliziosamente rozza, coperta di polvere. I Moon Coven, in circolazione da quasi un decennio, danno finalmente seguito al debutto omonimo ormai vecchio di cinque anni, ribadendo di restare fedeli alla linea, al classico, spingendo sulla creatività e gli arrangiamenti piuttosto che andando a cercare nuove strade, spesso incompatibili con questo genere.
(Everlasting Spew Records / Caligari Records) EP di debutto per i canadesi Disembodiment, band formata da componenti dei deathsters Oath Div. 666.
(Autoproduzione) I nord-irlandesi Whiteabbey hanno scelto di essere poco appariscenti per il proprio esordio: copertina e titolo anonimi, e poche informazioni sui contenuti (il disco è comunque un concept diviso in tre parti). Musicalmente siamo su un
(Pure Steel Records) Il ritorno sulle scene dei Kenziner, con “Phoenix” (
(Pride & Joy Music) “My Shelter” è l’esordio del progetto solista del francese Jean Michel Volz, in forza agli a me sconosciuti A Taste of Freedom; stando alla nota stampa, il nostro ha contattato come guest singer Pasi Humppi dei mitologici
(Rockshots Records) Gli ateniesi Illusory sono fautori di un heavy metal dal taglio piuttosto oscuro: il terzo disco degli Ivories, come i nostri amano essere chiamati, tiene insieme sonorità più classiche ed altre più recenti. 
(Epictural Production) Dopo un EP e uno split con Ombre, Au-Delà registrano il primo album e con buoni risultati. In formazione sono in tre e con ancora dei progetti attivi, come Karne e Malevolentia, palesando il black metal con seminali influssi thrash metal, attraverso un suonare
(Massacre Records) Come già in passato, con album tipo “Thunderbeast” oppure “In der Hölle spricht man Deutsch”, i Debauchery e le loro corrispettive incarnazioni Balgeroth e Blood God, pubblicano un album in tre versioni. I Debauchery incidono dieci canzoni in inglese con voce in growl, poi come Balgeroth
(No Remorse Records) “Finding Solace”, l’esordio dei greci Paladine, è stato forse per chi scrive il miglior disco power del 2017: fu incredibile, per me, scoprire che ancora in questi anni esistevano band dedite al ‘power fantasy’, e peraltro a cantare specificamente la saga di Dragonlance. “Entering the Abyss”, che si
(Satanath Records / The End Of Time Records) Da diversi anni è una one man band ma agli albori i Godless sono stati una vera e propria band radicata a Puerto Rico che ha fatto parlare molto di se a causa di concerti dove sul palco tra immagini violente, carcasse di animali e situazioni varie si è guadagnata per lungo tempo il divieto di esibirsi. Negli 
(Massacre Records) Talora mi capita di iniziare a recensire un disco mentre ancora cerco le informazioni sulla band: così, messo su questo album dei Feanor, dopo qualche secondo ho pensato ‘ma guarda questo cantante come imita spudoratamente Sven D’Anna’, e dopo un minuto ‘certo che questo chitarrista plagia David Shankle in maniera eccessiva’… beh, gli argentini Feanor ospitano in formazione l’uno e l’altro!!
(Personal Records) Durante la pandemia i Majestic Downfall hanno registrato il loro sesto album. I primi due, cioè “Temple of Guilt” e “The Blood Dance”, rispettivamente pubblicati nel 2009 e nel 2011, che misero in chiaro le tendenze doom metal della band, sono stati pubblicati dalla nostra connazionale