NIGRUM PLUVIAM – “Eternal Fall Into the Abyss”
(Signal Rex) I Nigrum Pluviam sono il classico esempio di come si possa fare della sana musica estrema senza per questo usare in modo furioso le pelli o vomitando riff super veloci. (altro…)
(Signal Rex) I Nigrum Pluviam sono il classico esempio di come si possa fare della sana musica estrema senza per questo usare in modo furioso le pelli o vomitando riff super veloci. (altro…)
(The Circle Music / Hell’s Fire Records / Rabauw Records) Gli ateniesi Necromantia hanno una storia che inizia sul finire degli anni ’80 e con appena cinque album ma di una discografia affatto esigua. Necromantia sono parte del black metal di scuola greca che per chi adora la fiamma nera sa bene quanto abbai un aspetto proprio unico (altro…)
(Hells Headbangers) Attivi sin dal 1987, questi cattivacci dell’Ohio arrivano al quinto album, anche se superano le due centinaia le produzioni a loro collegate tra split, compilation, live, EP e singoli. (altro…)
(Nuclear Blast Records) Risale agli inizi del 2020 il precedente album della super band svedese di Björn Strid e David Andersson dei Soilwork, assieme a Sharlee D’Angelo (Arch Enemy), oltre ad un altro manipolo di artisti, compresa Anna-Mia Bonde, live vocalist degli Amaranthe. (altro…)
(Hells Headbangers) Questo è il sesto album di una discografia sterminata. Solo Sabbat e Agathocles possono avere osato tanto in termini di innumerevoli pubblicazioni e poi tra l’altro ambedue hanno partecipato a split con gli statunitensi (altro…)
(InsideOut Music) Semplificando il nome e chiamandosi ora solo NMB, la Neal Morse Band gunge al quarto album, tornando ad un disco non pensato come concept, un nuovo lavoro sotto la direzione di Neal Morse (voce, chitarre e tastiere), sempre accompagnato dal batterista Mike Portnoy (Liquid Tension Experiment, ex Dream Theater), il bassista Randy George, Bill Hubauer (tastiere e voce) ed Eric Gillette (voce e chitarre)… ovvero un manipolo di musicisti di altissimo livello, di virtuosi senza paragoni. (altro…)
(Pure Steel Records) Gli US power metallers Niviane danno un seguito a “The Druid King” (recensione qui) che abbandona, direi completamente, le atmosfere alla Blind Guardian dell’esordio, per votarsi anima a corpo a un sound granitico e vibrante. (altro…)
(Arkeyn Steel) Secondo lo schema che le è caratteristico, la Arkyen Steel è andata a ripescare un’altra band dimenticata degli ’80 o dei ’90 per proporne l’intera produzione su una compilation: stavolta tocca ai Nasty, di Detroit, Michigan, che uscirono con un album autoprodotto nel 1994, quello che da il titolo alla compilation, e poi con l’EP “Raw” di due anni dopo. (altro…)
(Napalm Records) I Nytt Land sono siberiani, nel nome e nel contenuto musicale e, assieme ad altri sparuti gruppi come Wardruna e Danheim, si stanno proponendo evidentemente di fondare un nuovo genere musicale, in cui il concetto di ‘folk’ viene ridefinito e portato a livelli ulteriori. (altro…)
(Cherry Lips Records) Disco celebrativo per il rocker italo-canadese, il suo quinto, un disco che marca i suoi rispettabili quindici anni di carriera. (altro…)
(Dusktone) Firmano il terzo sigillo i norvegesi Nifrost a due anni dal precedente “Blykrone”, questa volta con un titolo che si ispira al nome di un montagna nella zona ovest del paese, una rilievo noto per antiche frane dall’esito devastante. (altro…)
(Hellprod Records) Secondo disco per Nuclear Revenge, formazione basca dedita ad un thrash metal decisamente old school, con qua e là alcune sfuriate vicine al black metal più primordiale. (altro…)
(Eisenwald) Diciassette anni di attività per gli svedesi che riemergono dalle nebbie delle lande del nord con il sesto album in studio, nonché il terzo a conclusione della trilogia iniziata con i due precedenti lavori, “The Grander Voyage” e “Into the Vast Uncharted”. “Arete” è un termine della classicità greca che designa l’eccellenza o meglio l’attitudine a sapere fare qualcosa e (altro…)
(Time To Kill Records) Le note di presentazione a “Slower” redatte da Neker, ovvero Nicola Amadori, basterebbero a descrivere impeccabilmente questo suo album. Parole che affrontano la propria identità, creatività, certamente la sua storia professionale e le sue ispirazioni, i modelli, le figure (altro…)
(Elevate Records) La Elevate Records rilancia sul mercato il debut dei prolifici extreme power metallers Númenor, che sono usciti quest’anno con “Draconian Age”. L’esordio dei serbi, originariamente datato 2013, raccoglieva in buona parte i brani già apparsi su split ed EP vari dal 2009 in poi. Le tastiere della intro “Opus Draconis” sfumano nella (altro…)
(Purity Through Fire) Secondo album (QUI il primo) di questo progetto black metal…’cumbrian black metal’! Dominus è della Cumbria, una regione a nord dell’Inghilterra, una delle due che lambisce i confini della Scozia, e si è distinto anche per altri progetti musicali come Thy Dying Light e Úlfarr. Voce, chitarra e basso per Dominous che insieme al batterista Azrael, scatena (altro…)
(Southern Lord Recordings) Lei e lui, la bassista Leah Buckareff e il multistrumentista Aidan Baker, sono canadesi, di Toronto, ma da diverso tempo ormai di stanza a Berlino. Ritornano due anni dopo l’album “Stripped”, con uno nuovo che impianta un monumento ai suoni distorti, manipolati e che generano (altro…)
(Putrid Cult) Poco più di mezz’ora all’inferno è quanto viene da pensare alla fine dell’ascolto di “Mysterious Rituals in the Abyss of Sabbath & Eternal Celebration of the Blakk Goat”. Il quarto album dei polacchi è un ribollire malsano e oscuro di odio, atrocità e ogni sorta di azione (altro…)
(Ván Records) Ci sono voluti tre anni dell’EP d’esordio (QUI) per vedere il debut dei :Nodfyr: : facile che la pandemia abbia giocato un inopportuno ruolo in questo ritardo… la band olandese si presenta in grande spolvero con un pagan metal ricco di influenze. Il cantato baritonale di Joris, che rese grandi gli Heidevolk degli esordi, rende molto intensa (altro…)
(Ván Records) I Niht sono un brillante indicatore per definire cosa è il black metal nel 2021. La band è composta da S. chitarrista e anche nei Nekrovault, Z. è basso e voce e anche lui proviene dai Nekrovault e non solo. Nel 2017 l’album d’esordio del duo intitolato “Vanum” e ora questo (altro…)
(Indie Recordings) Interessante parentesi per i norvegesi Nordjevel. Nell’attesa del terzo album, successore di “Necrogenesis” del 2019 (recensione qui), tengono alta la testa con questo EP fieramente intitolato con il nome del mostruoso lupo della mitologia norrena e contenente tre nuovi brani, una cover ed un live registrato al Brutal Assault sempre del 2019, l’ultimo che questo pianeta ha potuto celebrare. (altro…)
(Revalve Records) E chi si aspettava di rivedere all’opera i Nexus Opera, che ben sette anni fa avevano pubblicato l’interessante “Tales From WWII” (recensione qui)? I laziali, sempre dediti a temi guerreschi, si spostano ora sulla Prima Guerra Mondiale, e ci regalano dieci tracce sempre ben concepite, che raccontano (talora, appunto personale, con una certa retorica forse sovrabbondante) episodi e personaggi dell’immane tragedia del secolo scorso. (altro…)
(Osmose Productions) La band di Bergen chiude una trilogia con il terzo album, una trilogia definita ‘morte nera’, iniziata con l’EP “Skuggen”, continuata con “Styggdom” (recensione qui) ed ora giunta al tragico e malinconico epilogo. (altro…)
(Indie Recordings/Hells Headbangers) Nell’ambito della musica estrema, la Norvegia è famosa sostanzialmente solo per il black metal. Tuttavia esistono realtà trasversali, bands che non seguono il percorso generale e che, al contrario, restano legate ad un old school tanto intenso da collocarsi ben prima di qualsiasi diramazione del black, o anche separazione tra thrash, death e lo stesso black. (altro…)
(code666) Vanno oltre il noise, l’elettronica o qualsivoglia modernità i francesi Non Serviam, entità fuoriuscita da stati di instabilità mentale agli inizi del decennio scorso come progetto solista, poi cresciuta, con vari musicisti coinvolti, tuttavia ancora avvolta nel più fitto mistero. Elettronica e rumore. (altro…)
(Autoproduzione) Premetto che non sono un esperto, ma documentandomi in rete ho appreso che il ‘Dukkha’ è, nel credo buddista, la condizione di ‘normale’ sofferenza che accomuna tutti gli esseri viventi; per questo loro greatest hits, i Nine Treasures scelgono dunque un titolo e una cover assai evocativi. (altro…)
(Devfire Entertainment) Progetto al debutto velato dal mistero, se non per il fatto che è ‘registrato, prodotto e mixato’ da Jayce Lewis…. forse anche l’elemento dietro al progetto stesso, in chiave one man band. Jayce Lewis è un musicista e produttore del sud del Galles (ovvero da dove proviene Northmaän), noto per essere negli Ascension of The Watchers, band dell’ex Fear Factory, Burton C. Bell. (altro…)
(El Puerto Records) Gli autori di “The Final Chapter” sono i tedeschi Necronomicon, tra le tante band che hanno adottato l’affascinante nome del libro creato dallo scrittore Howard P. Lovecraft. Il loro ultimo album è stato l’ottimo “Unleashed Bastards”, nel 2018 e QUI recensito. Band longeva (altro…)
(Elevate Records) A quattro anni dalla nuova versione di “Chronicles from the Realm Beyond” (recensione qui), i serbi Numenor tornano, più estremizzati che mai, con la loro miscela di black e power metal… con stavolta una netta predilezione per il primo genere. (altro…)
(Purity Through Fire) Monolitico, smesso e ipnotico il secondo album di V.V. Che tocca in maniera totale i dettami del depressive black metal. Monolitico perché i riff sono la solenne, incalzante e sagomata parte del tutto nei pezzi di “Der stille Wald”. Smesso perché V.V. Sceglie la ‘povertà’ del genere, cioè un sound (altro…)
(Season Of Mist) La scena metal greca ha prodotto cose meravigliose e alcune di esse sembrano essere longeve. Come i Rotting Christ e proprio i Nightfall. Sono longeve perché sono avanzate, maturate, hanno sviluppato cose, suoni, stili, anche i testi. Pur con delle battute di arresto, i Nightfall che non incidono dal 2013 (altro…)
(Time To Kill Rec) Negli anni ’90 il pugliese Max Marzocca (Buffalo Grillz, The Ossuary e altri) crea una band folle ed estrema. Forse non proprio folle, visto che a quei tempi certe cose si sentivano in giro già da qualche anno, come ovviamente i Carcass, ma anche Hellbastard, i Sadus, gli Autopsy e così via. I (altro…)
(Signal Rex) Strano progetto che debutta con questo funereo EP. La band è ufficialmente norvegese, di Trondheim, ma è composta da artisti internazionali; si tratta de due ideatori, l’olandese Northr (della dark ambient band che porta il suo nome, oltre che collaboratore dei Funeral Harvest) e l’italiano Nathas (Funeral Harvest, Nathas, Ritual Death), con l’unico norvegese in line up, ovvero il batterista Ond (Funeral Harvest, Keiser). (altro…)
(Napalm Records) Sappiamo tutti che lo scorso anno le tre Nervosa sono entrate definitivamente in contrasto tra loro. Fernanda Lira, bassista e voce, e la batterista Luana Dametto abbandonano Prika Amaral, chitarrista. La bionda alle sei corde rimette comunque in piedi la band con Diva Satanica, spagnola – le Nervosa nascono in (altro…)
(Talheim Records) Interessante la storia di questa ex one man band capitanata da Baphomet Van Northorn (ora con altri membri sostanzialmente stabili) e proveniente dall’Indonesia… sicuramente non il paese dal quale ti aspetti queste sonorità pesanti sferzate da ideali pregni di depressione e attrattiva verso il suicidio. (altro…)