MY LIFE WITH THE THRILL KILL KULT – “Sleazy Action” (Compilation)
(SleazeBox Records) Dodici pezzi remixati dallo stesso Buzz McCoy, fondatore dei My Life With The Thrill Kill Kult, insieme a Groovie Mann. Dodici canzoni del periodo 1997-2007, dunque già edite ma non in queste versioni appunto rifatte, nelle quali si contano anche due dei Bomb Gang Girlz, side project di McCoy, due (altro…)
(Vegvisir Distribution) La one-mand band svedese Feskarn pubblica il proprio terzo full-length in circa 11 anni di attività: “Raven’s Way” offre diversi motivi di interesse, perché mescola (spesso nello stesso brano!) influenze più classicamente viking ad altre alla Wardruna – o forse meglio ancora alla Skald.
(Pure Steel Records) Svedesi, ma con un sound decisamente di altre latitudini, gli Stormburner debuttano con Pure Steel, e la copertina di Ken Kelly mi sembra non lasci molti dubbi sul genere suonato… Vediamo allora la titletrack, forte di dieci brani heavy/power ben congegnati. Sguaiata e impattante 
(Time To Kill Records) Con una line up assestatasi nel 2017, in questo anno che inizia i finlandesi maturano un full length. Il primo dopo un semplice demo di tre anni fa, tagliato con tutto il bagaglio personale dei cinque blackster biancocrociati. Il black metal di estrazione scandinava, come i Darkthrone, i
(R.T.I. Mediaset Group) La partenza dell’EP con “Escape For You” ricorda immediatamente le glorie dei Deep Purple tra la seconda metà degli anni ’70 e i primi anni ’80, nonché certi ritornelli accattivanti dei Whitesnake. “TRIII” è uno stile datato con registrazione
(Debemur Morti Productions) Provengono da una lunga pausa i The Amenta, infatti l’ultimo album “Flesh Is Heir” è del 2013. Quattro album e altrettanti EP in quasi vent’anni, più una ‘vita precedente’ con un altro nome per gli australiani. Una band con i suoi tempi, atipica forse e quanto 
(STF Records) Partiamo dal dicembre del 2018, quando Stefano Trulla e Eros Melis, rispettivamente bassista e chitarrista, lasciano la band dopo sette anni. Un considerevole pezzo di storia abbandona Riccardo Paioro e Davide Fiurini e i due trovano subito dei rimpiazzi anche se uno
(autoproduzione) Band trevigiana messa in piedi nel 2019 e “Obsessions and solitudeS” è la sua prima registrazione. Solo quattro pezzi eletti a presentare il proprio hard rock/metal. La band appare infatti sospesa tra queste due realtà di stile pur riconoscendole la capacità di inserire
(MASD Records) Il secondo disco dei piemontesi Wolfsinger si mantiene bene nell’ambito dell’heavy metal ortodosso, con qualche contaminazione magari, ma sempre dai generi ‘classici’. Incalzante la opener “Buried alive”, che ricorda un po’ i vecchi White Skull, ma evidenzia
(Earth and Sky Productions) Gli italiani Sententia Mortis sono in circolazione da un pezzo. Si sono formati nel 2008 come quintetto ma ben presto la band rimase orfana della maggior parte dei componenti, riducendosi ad un duo. 
(Ashen Dominion) Sesto e sfrenato album per Helg e Odalv, due musicisti ucraini provenienti da esperienze con Kzohh, Ygg, Runes Of Dianceht, ma con il primo con militanza nei Khors. Mentre Odalv invece ha
(Time To Kill Rec) Negli anni ’90 il pugliese Max Marzocca (Buffalo Grillz, The Ossuary e altri) crea una band folle ed estrema. Forse non proprio folle, visto che a quei tempi certe cose si sentivano in giro già da qualche anno, come ovviamente i Carcass, ma anche Hellbastard, i Sadus, gli Autopsy e così via. I 
(Sleeping Church Records) Arrivano dalla zona atlantica della Francia i Carcolh con il secondo album teso a descrivere in maniera imponente e nitida il doom metal del quintetto. Atmosfere imperiose, oppresse quanto solenni, tinte da mastodontici riff di chitarre e una sezione ritmica grave, monumentale. Registrato
(Sliptrick Records) A tredici anni dall’album “A.t.G.o.D.” e a undici dall’omonimo EP i Marble incidono un full length con nuovi elementi in formazione. Alla voce Eleonora Travaglino e Norman Ceriotti (Defamed e Roll For Intiative) alla batteria, i quali si legano allo zoccolo duro del nucleo
(Pure Steel Records) Con una line-up notevolmente rinnovata rispetto all’ultimo disco 
(autoproduzione) Chitarrista dei Toolbox Terror, autore di due raccolte di brani sinfonici e un album dove ha voluto omaggiare dei compositori hollywoodiani che lo hanno influenzato, ha approfondito lo studio della musica contemporanea nonché l’utilizzo degli strumenti
(Napalm Records) È il decimo album degli irlandesi in diciannove anni e ancora una volta il loro prodotto è un lungo paesaggio sonoro. La post rock band – che nei suoni sembra sempre meno post! – ha da sempre creato delle composizioni che si incastrarebbero perfettamente come una possibile colonna sonora. Il materiarle
(Autoproduzione) Legati all’underground italiano, i Disease celebrano i ventisei anni di attività con questo quinto album, progredendo ulteriormente nella loro tecnica, nella ricercatezza del suono, ma anche nei contenuti, nelle emozioni, nelle sensazioni. Credono fermamente che la musica sia espressione di sentimenti, di stati d’animo, una forma d’arte che evolve e descrive la vita in modo più o meno metaforico.
(Steel Shark Records) Una immagine molto true, un sound grezzo ma efficace, solo sette brani ma tutti straight in your face: i Gengis Khan di Frank Leone, attivo fra le altre cose con i Vescera, sfornano (pur con qualche piccola sbavatura) un secondo disco di heavy metal ultra-ortodosso, dall’attitudine
(Selfmadegod Records) Alberto Penzin, basso e storica figura degli Schizo ha costruito questo progetto al quale si sono aggiunti nel tempo Giulio The Bastard dei Cripple Bastards alla voce, Andrea Ragusa anche lui al basso ma quello a cinque corde, il chitarrista Marco “Cinghio” Mastrobuono 
(Nuclear Blast Records) Che dire: forse sono troppo critico, ma ribadisco (come feci già ai tempi di “
(Heavy Psych Sounds Records) Sei pezzi suonati e registrati dalla band tra il 2004 e il 2005 per un demo di pre-produzione di quello che sarebbe diventato il quarto album, ovvero “Through the Eyes of Heathens”. A questi pezzi la band aggiunge la canzone “Vinegar Fly” dei Sunride, dunque una cover, e pubblica 


(Shaman Voice Production) Nati da una costola dei pagan metallers francesi Himinbjorg, The Chant of Trees propongono un folk metal ricco di contaminazioni. La titletrack alterna una parte acustica, con parlato, a una improvvisa elettrificazione lasciata a intensi vocalizzi: ecco subito presenti le due anime
(Avantgarde Music) Contorti ed ultra tecnici. Gli italiani Ad Nauseam nacquero come band death metal (Death Heaven) ma presto cambiarono direzione e presero una strada tortuosa, stretta, buia, evolvendo infinitamente a livello compositivo e tecnico, tanto da dover cambiare moniker.
(Art Gates Records) Dopo tre dischi su Edgar Allan Poe e uno sui templari, il progetto spagnolo Legado de una Tragedia si dedica a cantare la conquista romana della Britannia: il mastermind della band, Joaquín Padilla, sceglie stavolta di comporre un disco totalmente orchestrale
(Autoproduzione) La