BEER SLEEP – “Honesty is Violence”
(Epictronic) A nessuno verrebbe mai in mente di descriversi con un solo aggettivo. Troppo sfaccettature ha, la personalità di ciascuno di noi. (altro…)
(Epictronic) A nessuno verrebbe mai in mente di descriversi con un solo aggettivo. Troppo sfaccettature ha, la personalità di ciascuno di noi. (altro…)
(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Si respira epicità e atmosfere ancestrali quando si ascolta questo progetto solista greco. Una tal Ifigeneia Derizioti (in arte, IDVex), dopo una lunga serie di demo e split, finalmente approda all’esordio sulla lunga distanza, con un album che definire ‘doom’ è molto riduttivo. (altro…)
(Nuclear Blast Records) Cosa succede se durante la noia mortale della farsa pandemica qualche amico alza il telefono e chiama qualche altro amico? O per meglio dire, cosa succede se cinque maghi svedesi di Göteborg, gente da sempre devota al melodic death, tra l’altro tutti passati -in una epoca o l’altra- per gli schieramenti degli In Flames, si incontrano? (altro…)
(Chaos Records) The Sombre è un progetto di Maurice de Jong ovvero la visionaria, oscura, eccentrica mente artistica che c’è dietro a Gnaw Their Tongues, progetto musicale sperimentale che spazia dal (altro…)
(ROAR! Rock Of Angels Records) Intitolare il proprio album ‘Il Simbolo dell’Eternità’ è proprio una scelta alla Grave Digger, tale da rendere subito l’idea che la loro nuova opera possa essere (altro…)
(Century Media Records) Gli americani Spirit Adrift saranno in giro solo da mezza dozzina di anni, ma con questa release rispolverano il passato, quel pezzo di storia del rock e del metal che li ha ispirati, forgiati, artisticamente scolpiti. (altro…)
(From The Vaults) Il quarto album degli sloveni Eruption è sicuramente il migliore della loro carriera, senza ombra di dubbio. E appena senti riff e voce, ti scende una lacrimuccia: (altro…)
(AFM Records) Dirette, schiette, melodiche, potenti, tanto femmine quanto scatenate e fuori controllo. Che disco è? Il quinto album in poco più di dieci anni? Wow! La band di Filippa Nässil non teme confronti, non vede confini… tanto che anche questa volta si va in tour con gente pesante come gli Scorpions… che volete di più? (altro…)
(Amor Fati Productions) Band dal Belgio, band fiamminga, una one man band, un progetto black ricco di atmosfera destabilizzante, velenosa, tormentata. Antichi boschi, spiriti del passato, melodie spesse annegate in un turbinio sulfureo lacerante, mentre linee vocali devastate emergono dalla polvere, dagli anfratti, dalle tenebre. (altro…)
(Vetus Capra Production) I francesi Vipère saltarono fuori un paio di anni fa, dando poi vita ad un buon demo nel 2021, un EP intitolato “Sombre Marche” (recensione qui), nel quale riversavano dentro tutto il loro odio in chiave black, quello vecchia scuola reso poi più estremo dal tocco tipico dello stile del loro paese. (altro…)
(Amor Fati Productions) Progetto solista fiammingo caratterizzato da un gelo micidiale, un gelo appartenente ad un ambito artico, eternamente invernale, privo di luce, lontano da ogni ipotesi di irradiazione solare. (altro…)
(Armageddon Label) Questo split datato 1988 e stampato come vinile 7”, ospitava due micidiali band svedesi ormai scomparse. Lato A i G-Anx essenzialmente una (altro…)
(Ace Records Roma) Ascoltare questo debutto dei capitolini Steel Flames è come viaggiare con la macchina del tempo. Le sonorità ci riportano infatti ai primi anni ’80, quando non esistevano tanti sottogeneri e tutto era sotto l’unica bandiera dell’heavy metal. (altro…)
(Zazen Sounds) Black Altar è un vecchio progetto di Shadow, musicista polacco che con questo marchio ha inciso solo due album in studio e una caterva di altre pubblicazioni (altro…)
(Allegro Talent Media) Pubblicato nel 2006, “Enter My Religion” è il secondo album solista di Liv Kristine che all’epoca era ancora alla testa dei Leaves’ Eyes. L’album viene ristampato per la prima volta (altro…)
(Nova Era Records) Il 2022 è l’anno dei Sakahiter perché la band blackened death metal del Molise pubblicherà il suo (altro…)
(Eternal Juggernaut Records (*)) Ci sono band che, in nome della coerenza, non sono capaci di evolversi minimamente; altri gruppi invece prendono la strada dell’evoluzione snaturando irrimediabilmente il proprio sound; (altro…)
(Stickman Records) È noto quanto i Motorpsycho siano stati capaci dagli anni ’90 ad oggi, ad attraversare un ampio spettro di stili musicali nei loro album. La band norvegese in (altro…)
(Violent Creek Records) Ammetto di non aver mai sentito parlare prima d’ora dei Traitor, band tedesca ora giunta al quarto album, i quali si rivelano essere una piacevole scoperta, in quanto questa giovane band proveniente da Balingen mi ha letteralmente folgorato. (altro…)
(Scarlet Records) I Fellowship sono inglesi e incidono il debut album con l’italiana Scarlet Records. Un lavoro che risulta garbato nella produzione, con i suoni ben calibrati e dove il mixaggio (altro…)
(Shadow Kingdom) L’heavy metal in un album dei Savage Master è assicurato, di fatto anche per “Those Who Hunt at Night”, quarta opera del chitarrista Adam Neal e la (altro…)
(Armageddon Label / Agipunk) Nascono come Wolfpack negli anni ’90 e diventano poi Wolfbrigade a causa di una pericolosa omonimia, ma il lupo non perde (altro…)
(Iron Bonehead Productions) All’attivo da più di quindici anni, i francesi Ritualization non sono poi così prolifici come il genere scelto spesso impone. (altro…)
(Me Saco Un Ojo Records/Memento Mori) Finalmente, dopo un po’ di iniziali uscite minori, arriva il primo album sulla lunga distanza dei canadesi Sedimentum. (altro…)
(Iron Bonehead Productions / Parasitic Records) Devo dire che queste sei canzoni mi hanno lasciato abbastanza interdetto. Se da un lato abbiamo la volontà di proporre del becerissimo black vecchio stile, il risultato delude parecchio. (altro…)
(Godz Ov War Productions) Si palesano come dei veri estremisti i ginevrini Eggs Of Gomorrh con il secondo full length in studio “Wombspreader”, espressione di un tirato, veloce, esasperato connubio (altro…)
(Century Media Records) Che disco! Si può spettegolare sugli Arch Enemy e sulla loro provocante front woman per ore, per giorni… si possono fare confronti con la decina di dischi precedenti o con la performance della precedente vocalist. Si può discutere sul fatto che siano passati cinque anni dal precedente “Will to Power” (recensione qui) e che nel frattempo, tour permettendo prima dell’era pandemica, sia uscita solo una compilation di cover (qui); (altro…)
(Memento Mori) Più he un nome, una dichiarazione di intenti. Teste marce… beh, il genere che fanno lo è di sicuro, invece questi romeni sono stati piuttosto arguti nello scegliere un genere di nicchia, il death svedese dei primordi, e portarlo ad una piccola evoluzione verso un mondo un po’ più tecnico e pulito. (altro…)
(FOAD Records) João Gordo, Jão e i Ratos De Porão sono una storia che dura da oltre quaranta anni. I due sono gli unici superstiti di questa vicenda del thrashcore e crossver nata in Brasile che (altro…)
(Go Down Records) Uno dei gruppi meno nominati della scena stoner e surf rock… eppure stiamo parlando di quelli che sono molto probabilmente i fondatori stessi del genere. (altro…)
(Atomic Fire Records) Quando due vecchi marpioni del rock e dell’AOR (sì, esiste ancora come genere…) si mettono a confabulare assieme, ne esce per forza un disco che non può non strappare un sorriso sin dal primo ascolto. (altro…)
(Caligari Records) Nuova creatura, nuova bestia. Da qualche parte nel Massachusetts, il batterista Yianni Tranxidis decide di inventarsi un’espressione musicale che metta in mostra i suoi gusti in fatto di musica (Gorguts, Carcass, Dismember e ovviamente Morbid Angel), cinema e letteratura, questi due ultimi ovviamente incentrati su horror e crime. (altro…)
(W.T.C. Productions) I Mortuus sono un gruppo svedese nato dalla collaborazione e dal sodalizio di due menti malate e contorte, che nel giro di venti anni hanno dato alle stampe solo tre album, questo compreso. (altro…)
(Evelasting Spew Records) Quattro anni dopo il demo “It’s About Fucking Time”, tornano con un EP contenente cinque brani gli statunitensi Severed Headshop. (altro…)
(Red Creek) Perturbator è noto per l’oscurità profonda del suo suggestivo synthwave, il percorso musicale che ha intrapreso dopo esperienze in alcune bands black metal. L’unione creativa con Johannes Persson dei Cult of Luna, porta a questo drammatico e crudele “Final Light”, nome della pubblicazione e pure nome di questa creatura concepita solo per questa occasione unica, tra l’altro portata anche dal vivo al Roadburn 2022. (altro…)