SILVER NIGHTMARES – “Apocalypsis”
(autoprodotto) L’impatto che si può avere con il primo ascolto di questo disco rischia in parte di pregiudicarne il giudizio. (altro…)
(autoprodotto) L’impatto che si può avere con il primo ascolto di questo disco rischia in parte di pregiudicarne il giudizio. (altro…)
(Eisenwald) A circa un anno di distanza dal suo predecessore ecco arrivare il nuovo album del gruppo blackster canadese. Le coordinate sonore non sono minimamente cambiate… per fortuna! (altro…)
(autoprodotto) Cilvarium è il progetto electro/ambient di Ryo Utasato-Pike, compositrice giapponese di musica a tutto tondo, comprese colonne sonore per televisione e film. (altro…)

(Diamonds Prod.) Con un moniker che richiama una canzone degli Iron Maiden ed un logo che ricorda moltissimo quello dei Praying Mantis, non è difficile capire il genere musicale proposto dai toscani Twilight Zone. (altro…)
(Stickman Records) Ogni album degli Elder è sempre e solo pura poesia messa in musica. Prog della migliore qualità, che trova un giusto equilibrio tra la corrente moderna e il prog rock anni ’70, senza però perdere mai il riferimento dell’hard rock. (altro…)

(The Sign Records) Dalla fredda Finlandia esplode il calore ‘californiano’ di questa rock band scatenata, questo quintetto dedito ad un rock’n’roll puro, schietto, quasi devoto al punk, apparentemente ignorante, sempre ad alto numero di ottani. (altro…)

(Go Down Records) Mi ricordo bene quando debuttarono questi quasi punk italiano con quel “Don’t Be Scared Here Are The Diplomatis” (recensione qui). Mi ricordo pure che li intervistai pure (qui)… ma la cosa che ricordo meglio è sono una band capace di tutto tranne che essere diplomatica! (altro…)
(Personal Records / Jawbreaker Records) Era davvero tanto tempo che non ascoltavo un gruppo di pura ispirazione NWOBHM. I tedeschi Acid Blade sono usciti direttamente dagli anni ’80, saltando a pie’ pari giusto giusto più di un paio di decadi. (altro…)

(Solitude Productions) Terzo album e terzo passo in avanti per i russi Mare Infinitum, band dotata della rara dote di saper progredire ed evolvere il proprio stile senza minimamente snaturarsi. (altro…)
(Godz Ov War Productions) La band polacca Trup si distingue per un black metal dai risvolti post e sludge. Il clima musicale è questo e genera un’atmosfera inquieta e oscura in “Nie”, il secondo album per la band. L’album è (altro…)
(Debemur Morti Productions) ‘Angelo della morte’ che in norvegese è appunto Dødsengel, si presentano con l’oscurità in questo quinto album in studio. L’essere una black metal band non è sufficiente ai norvegesi ed ecco che elementi dark e atmosfere di una claustrofobia sopra le righe per quanto è ossessiva (altro…)

(Svart Records) Per una ragione o per l’altra sono rimasti silenziosi per troppo tempo i finlandesi Kuolemanlaakso… questo fino all’ottimo “Kuusumu”uscito agli inizi dell’anno (recensione qui). Sembra che la ripresa dei ritmi abbia solleticato i desideri di pubblicazione di Laakso, chitarrista nonché compositore principale di questa death/doom band, tanto che all’epoca delle registrazioni di “Kuusumu“ la band era già cosciente di avere talmente tanto materiale da soddisfare più di un appuntamento discografico. (altro…)

(Third Eye Temple / Ancient Dead Productions) Ad un solo anno dal debutto (recensione qui), torna la one man band australiana Krvna con nuovo affascinante lavoro. Si allenta lo stretto legame con quella componente anni ’90, quella matrice black old school, per dare forma ad un qualcosa di più evocativo, più etereo in costante equilibrio/contrasto con il black di fondo, con le linee vocali micidiali, con quel volere esplodere, assaltare, infierire. (altro…)
(Dark Star Records) Il mondo nerd e quello metallaro si fondono alla perfezione in casa Vis Mistica, formazione statunitense capitanata da Connor McCray, poli strumentista e fanatico di “Star Wars”, inclusi i vari spin off ed i fumetti concernenti la saga più famosa del mondo. (altro…)
(Chaos Records) L’inquietante polifonia delle chitarre in apertura di “A Terrible Pilgrimage to Seek the Nighted Throne” che introduce l’ascoltatore all’album “From Which Nightmares Crawl”, lascia presagire l’ambientazione sonora e di stile della band di Salt Lake City. Il death metal degli americani con (altro…)
(Godz Ov War Productions) Nella sfornata di pubblicazioni dell’etichetta polacca Godz Ov War Prod. ne hanno fatto parte anche i Harvest Gulgaltha, esponenti di un tenebroso blackened death metal. Un sound oscuro con distorsioni fosche, sezione ritmica solenne e annerita. Harvest Gulgaltha sono (altro…)
(Scarlet Records) Entusiasmante full length di debutto per Krilloan, progetto nato dalla mente del talentuoso chitarrista svedese Klas Holmgren, il quale è stato chiaro nello spiegare il suo obiettivo: “To bring back the power in power metal, with hard-hitting, sing-along, fists in the air hymns”; (altro…)

(Helter Skelter Productions / Regain Records) Sono ancora poco famosi gli argentini Mephistofeles, nonostante i quasi dieci anni di storia, in quanto hanno sempre vagato nei nefasti e fangosi meandri dell’underground; (altro…)
(Chaos Records) Sono di Portland dello stato dell’Oregon negli USA i chitarristi Gangrene e Stillbirth e il batterista Hammer Pulse, cioè coloro che hanno messo in piedi questa cosa abominevole dal nome Dehiscence. Suonano qualcosa che è una collisione tra death metal e grindcore. Roba (altro…)
(Czar Of Crickets Productions / NonStopMusic) I Cremation di “Where The Blood Flows Down The Mountains” sono gli svizzeri dediti al death metal e con esso giungono al sesto album in carriera, presentato con una produzione corposa che valorizza le ritmiche potenti, il sound (altro…)
(GMR Music) Già l’anno scorso la furia scatenata di Johanna Lindhult e i suoi Cobra Cult si era riversata sulla scena con quel pungente secondo album “Second Gear” (recensione qui), ed ora eccoli di nuovo ancor più grintosi e pungenti che mai con un disco essenziale, schietto, pure breve (poco più di mezzora) ma con dieci brani potenti, i quali non cercano nuove tendenze, non vogliono sperimentare, rivelandosi devoti ad un rock’n’punk duro e puro! (altro…)
(InsideOut Music) 50 anni! Nel 2023 i Kansas celebreranno cinquanta anni di leggendario progressive rock! Per festeggiare il traguardo simile di una band come questa, il minimo da fare è pubblicare una mega collezione che attinga con immensa cura dalla vasta e travolgente discografia! (altro…)

(Les Acteurs de L’Ombre Productions) A poco più di un anno dal debutto (qui), il progetto del francese Spellbound, il vocalist degli Aorlhac, torna con un nuovo album e con una line up rinnovata la quale vede Alex G. (Aorlhac, Altaïr, Ritual Knives) al basso, Alexis S. alle chitarre e Ben L. alla batteria. (altro…)
(Season of Mist Underground Activists) Woods Of Desolation altro non è che il multistrumentista australiano D. che in questo progetto musicale si abbandona ad un atmospheric black metal che ricorda molto la corrente del (altro…)
(Pitch Black Records) Pathos, potenza ed epica sono i pilastri del ben consolidato sound epic power metal degli Arrayan Path, infatti giunti al ora nono album. La band è anche prodiga nel creare frammenti sinfonici che chiaramente gonfiano il sound ma in maniera semplice e senza stucchi. (altro…)
(Scarlet Records) “Ora Pro Nobis” sfoggia un ritornello maestoso che recita parole reverenziali, «Ora pro nobis / Ora pro nobis / Tenebrae / Miserere nobis» e nonostante tutto è un ritornello in grado di risultare dannatamente catchy. Un ritornello simile potrebbe venire in mente solo a (altro…)

(Flowing Downward) Non si riposa il messicano Alex Becerra! Con questa sua one man band, oltre alle altre (almeno cinque o sei), giunge al sesto album in soli due anni! Il debutto “Obsequies for Lost Memories” risale al 2020, uscito in forma indipendente, come i quattro successivi… fino a questo favoloso “Wounds”, il terzo del 2022 (!!!), il quale finalmente ha attirato l’attenzione dell’italiana Flowing Downward, la costola atmospheric, post, ambient e black gaze della Avantgarde Music. (altro…)

(Frontiers Music) C’è una specie di connessione tra me e questa band. La storia è semplice: esattamente 10 anni fa assistetti ad un concerto di Jørn e, in apertura, si presentò questa band norvegese chiamata Teodor Tuff nella quale militavano i fratelli Christer e Rayner Harøy dei Divided Multitude, coinvolgendo al microfono il giovane cugino Terje Harøy. (altro…)
(Noble Demon) Secondo album per gli svizzeri Gomorra. Suonate in modo sapiente, le 11 canzoni scivolano piacevolmente, sono pochi infatti i momenti in cui l’ispirazione e la direzione di fondo della band perde effetto. Sono brani molto vivaci, veloci e melodici. Il disco è ben suonato, la registrazione è (altro…)

(Ad Noctem Records) In circolazione da poco più di un anno, i lodigiani Defying Plague possono già fregiarsi di aver aperto per la data milanese dei maestri Malevolent Creation; (altro…)
(Sliptrick Records) Anche chi non mastica il francese avrà capito grazie a Dagon che la band è strettamente legata ad Howard Philips Lovecraft. Les Enfants De Dagon, ‘i bambini di Dagon’, sono ispirati dal celebre scrittore statunitense autore del ciclo di racconti su Cthulhu e altre mostruosità, nonché l’inventore (altro…)

(Art Of Melody Music / Burning Minds Music Group) Il lavoro organizzativo che si cela dietro esaltante debutto vanta una complessità degna di nomi quali Avantasia o Ayreon! Tutto nasce dalla creatività del tastierista Lorenzo Nava, il quale vuole dare finalmente vita a diversi brani da lui composti nel corso della sua carriera, idee mai portate al livello successivo, alla produzione, alla pubblicazione. Fortunatamente Lorenzo è amico di alcuni personaggi, tutti incaricati o musicisti nelle file dell’etichetta, pertanto il processo finalmente inizia, con immenso entusiasmo. (altro…)

(Lupus Lounge / Prophecy Productions) È sempre più violento il sound dei tedeschi Imha Tarikat… ma anche sempre più complesso, incisivo e ricercato. Un costante contrasto, come quello che emerge tra la violenza incalzante di “Radical Righteousness” e la ricercatezza melodica di “Touch of Mercy”. (altro…)

(Nordvis Produktion) Album tanto potente quanto ibrido, intelligentemente in equilibrio tra folk e black, senza mai adeguarsi completamente ad uno dei due generi, ma senza nemmeno puntare ad una poco originale fusione dei due stili. (altro…)