STORMHUNTER – “Ready For Boarding” (EP)
(Autoproduzione) A sei anni dall’ultimo prodotto discografico, i tedeschi Stormhunter tornano in pista con un EP che ha, sembra, come prima funzione quella di dire che la band esiste ancora. (altro…)
(Autoproduzione) A sei anni dall’ultimo prodotto discografico, i tedeschi Stormhunter tornano in pista con un EP che ha, sembra, come prima funzione quella di dire che la band esiste ancora. (altro…)

(Avantgarde Music)Dopo oltre un decennio dalla nascita, dopo ben quattro album usciti dal 2015 in poi, ecco che il quinto lavoro di questa one man band dall’Ucraina il quale esce con l’italiana Avantgarde Music, etichetta sempre attenta a queste sonorità black metal estremamente oscure ma immensamente ricche di atmosfera. (altro…)

(autoprodotto) Quarto album di questa one man band italiana, il cui mastermind, anche vocalist dei Chronosfear, cura altri progetti solisti, tra questi il power metal di Tezza F ed il death di Goliardeath. È proprio questo essere artisticamente eclettico la chiave di lettura del nuovo album di Silence Oath, in quanto pur essendo ‘il lato black metal’ di Filippo Tezza ormai lascia affiorare l’ampio spettro compositivo dell’artista, anche grazie al fatto che il black metal -rispetto al power- (altro…)
(Luwolbo Free Musica 2020) Quarto album del chitarrista trasteverino Andrea Salini, del quale scrive quanto segue: «Roses–> Rose: la parola evoca colori, odori e nella mia mente ecco materializzarsi… le donne, questo universo meraviglioso, affascinante ed insondabile. Non mi sono mai posto il problema di capirle, a (altro…)
(Soulseller Records) Nuova entità che infesta la scena metal estrema del Belgio. I Serpents Oath sono infatti al debutto, “Nihil” è il loro primo lavoro in assoluto, ma non ci sono segni di una composizione acerba o legata a qualcuno alle prime armi. (altro…)
(Shadow Kingdom Records) Mentre il disco precedente mi aveva convinto poco o nulla, con il terzo album i Savage Master rialzano la testa: e passando almeno in parte dallo (altro…)
(Art Gates Records) Dopo “Inferno” (recensione qui) del 2017, e il “Purgatorio” dell’anno scorso, gli ambiziosi Starbynary di Joe Caggianelli completano la loro trilogia dantesca con il “Paradiso”: da sempre la cantica più difficile da descrivere, da rappresentare e – stando almeno al vecchio ma celebre giudizio di Benedetto Croce – da godere dal punto di vista letterario. (altro…)
(Ukem Records) La maestosa personalità dei Skullthrone si manifesta in questo secondo album, i cui suoni sono un impasto, li si avverte poco netti ma nell’insieme vestono in modo tenebroso e apocalittico il black metal della band. Neppure trenta (altro…)
(War Anthem Records) I serpenti svedesi prendono forse un pochino di ispirazione dai connazionali Marduk, per edificare il proprio secondo EP fatto appunto con black metal furioso, veloce quanto annichilente. Suonano bene, danno (altro…)
(Spikerot Records) Lavoro complesso questo terzo album dei Shores of Null! Complesso in quanto non si tratta di un album convenzionale con vari brani: qui c’è un unico brano, una suite di trentotto minuti che un po’ si allontana dal puro doom/black tipico della band. (altro…)

(Steamhammer / SPV ) Dalla prima formazione nel lontano 1982, dal primo mitico EP “In the Sign of Evil” o dal primo intramontabile album “Obsessed by Cruelty”, ne è passata di acqua sotto i ponti. Ed anche musicisti alla corte di Lord Tom Angelripper, il re assoluto, l’unico vero dio di questa religione devota alla sodomia: una manciata di batteristi, compreso il compianto Chris Witchhunter e diversi chitarristi. (altro…)

(Sun & Moon Records) Non ha alcun senso confrontare un album dei transilvani Siculicidium con la discografia precedente o futura, o tutti gli EP o qualsiasi altra cosa finisca data in stampa con questo moniker: ed è questa la forza suprema, unica, trionfale, della band di Pestifer e Lugosi. (altro…)
(Amor Fati / Extraconscious Records)Nato come one man band e poi cresciuto (anche se le cose non sono molto chiare) questo progetto francese è devoto alle arti oscure. ‘Santa Maria dei Lupi’ è capitanata da O. (anche nei Chambre Froide) ed il sound che emerge da questo secondo disco è pura devastazione, (altro…)
(Scarlet Records) “Never Say Die” mi aveva letteralmente entusiasmato, ed era una vetta difficile da bissare: “Nemesis” non riesce ad eguagliarlo ma sia chiaro, si mantiene comunque a un livello veramente alto di… nerd metal! Gli Skeletoon possono certamente, dopo quattro dischi, essere (altro…)
(Giant Electric Pea) È il sesto album dei Solstice, band britannica che presenta anche una nuova cantante. Lei è Jess Holland e il suo timbro carezzevole va ad integrarsi perfettamente in queste delicate maglie rock docilmente progressivo. La voce della Holland, la soavità (altro…)

(Scarlet Records)Hanno un groove dannatamente pulsante i metallers svedesi Sole Syndicate, i quali giungono al secondo disco in carriera. Un metallo melodico, capace in modo intelligente di mescolare un hard rock seducente con tendenze molto più heavy, a tratti sbordanti su generi più aggressivi: (altro…)
(Hells Headbangers Records) Formula che vince non si cambia. Questo devono aver pensato gli Skelethal per il loro secondo album. Ecco allora che prosegue il loro tributo al death americano, con continui sapienti rimandi ai Morbid Angel, quelli duri e puri, datati anni ’90… (altro…)
(Ván Records) Quattro mazzate di black metal per un esordio che mette in chiaro quanto siano legati al genere i Stormkeep. «Trionfante, freddo e medioevale black metal» è uno stralcio del flyer di presentazione a questo mini LP, che esce anche in cassetta e (altro…)
(MDD Records) Siamo a ventitré anni da questo debut album e oggi va riconosciuto quanto sia stato un’istantanea del metal degli allora anni ’90 che volgevano al termine. La band di Düsseldorf riesce a mettere in questo esordio melodic death metal, doom, gothic, black e folk (altro…)
(Volcano Records) Cinque mazzate sono contenutre in questo “Mass Destruction Media”. Gli Stonedrift sono una band ormai ‘tostata’, compiuta, concreta, abile nell’esecuzione e arrangiamento, suonando in modo da riprendere sia il groove metal che influssi stoner e sludge. Questo (altro…)

(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Il side project solista di Jeff Grimal (ex The Great Old Ones) prosegue, si amplifica, si evolve. Cresce. Dopo il debutto del 2017 (recensione qui), ed una manciata di spettacoli, gli Spectrale diventano una vera e propria band visto che si sono aggiunti altri tre musicisti: (altro…)
(Andromeda Relix) Attivi da circa tre lustri e con tre EP e un album a precedere questo secondo full length, i Silenzio Profondo consolidano il loro essere heavy metal e cantando in italiano. Tuttavia alcuni sporadici riff ricordano, soprattutto nel verso dell’arrangiamento, delle (altro…)
(Century Media Records) I Soulburn erano una costola degli Asphyx che ha poi preso ad andare avanti autonomamente nonostante una vita fatta di pause e ripartenze. Quarto album messo in piedi con un sound magistrale e in piccola parte fisiologicamente vicino (altro…)
(Invictus Productions) Se escludiamo l’intro, la solita intro black, abbiamo tre tracce, le solite tre tracce black. Il sound mostrato da queste canzoni si avvicina molto ad una tra le più classiche concezioni del black metal, (altro…)
(Purity Through Fire) Il settimo album dei Sad vede continuare l’evoluzione che ormai accompagna i nostri dalla seconda metà della loro discografia, caratterizzata da una progressiva pulizia sonora, da uno sgrezzamento generale e da un generale alleggerimento delle atmosfere. (altro…)
(Soulseller Records) EP d’esordio per questo duo che suona black metal epico e legato testualmente alla mitologia scandinava. I Sarvekas sono finlandesi e propongono cinque pezzi portando “Of Atavistic Fury & Visions” a poco più di ventitré minuti di durata. La (altro…)

(Street Symphonies Records / Burning Minds Music Group)Freschi di firma con la Street Symphonies, gli sleazers italiani Speed Stroke continuano quell’impetuoso percorso iniziato un decennio fa, giungendo con irruenza al terzo album. (altro…)
(Gaphals Records) Questo gruppo vuole fare ciò che gli pare con i generi e sin dalla prima traccia si capisce che questi svedesi se ne vedono bene da ingabbiarsi in inutili etichette. Allora scatta la sfida col qui presente recensore, che tenta in tutti i modi di trovare delle assonanze, (altro…)

(Season of Mist) Le prime crepe sono emerse con il precedente, seppur ottimo, “Berdreyminn” (recensione qui). Dopo i grandiosi e superlativi “Svartir sandar” e “Ótta” (qui), album nei quali la band islandese faceva tremare la terra, regalando qualcosa di diverso, unico, originale, assolutamente innovativo e maledettamente personale… (altro…)
(Vic Records) Dopo la ristampa primaverile di “Far Away from the Sun”, il primo album dei Sacramentum pubblicato nel 1996, da parte della Century Media, ora arriva una nuova ristampa ad onorare i Sacramentum ed è quella della Vic Records per il secondo demo “Finis Malorum”. Pubblicato nel 1994. “Finis Malorum” mette (altro…)
(Purity Through Fire) Il duo composto da Valfor e Revenant ha pubblicato l’album “Purging Sacred Soils” sempre con Purity Through The Fire in primavera, QUI recensito, e ora i due black metaller tedeschi si ripresentano con un demo. Quattro pezzi di fuoco e nell’orbita stilistica di “Purging Sacred Soils”. Velocità, clima (altro…)

(Century Media Records) Sono al quarto capitolo gli Spirit Adrift, il duo americano in circolazione dal 2015. Un band che ama l’heavy metal, che lo esprime, che lo interpreta, che lo rielabora con stupende diramazioni verso il rock classico, il blues, il prog, gli anni ’70 e, non ultimo, il southern. (altro…)
(Metal Blade Records) Un’occasione persa. Questo è stato il mio primo pensiero dopo l’ascolto di questo diciassettesimo album dei Six Feet Under. Avevo apprezzato molto il loro precedente lavoro “Torment”, un disco che in qualche modo riavvicinava la band capitanata da Chris Barnes , dopo una serie di dischi deludenti ed altri inutili (altro…)
(Soulseller Records) La collaborazione tra Rogga Johansson e Paul Speckmann nacque attraverso una canzone dei Megascavenger (era “No Haven for the Sane” del 2012 dall’album “Descent of Yuggoth”), una delle decine di band e progetti nei quali Johansson milita. Da allora cinque album insieme per i due dal 2013 al 2020. Sette anni di interazioni tra i due ‘illuminati’ che hanno (altro…)
(Signal Rex) Certe volte il suono troppo vecchio stile risulta stucchevole, altre volte risulta registrato talmente male da risultare cacofonico. Qui siamo riusciti a far pure coincidere le due cose. Questo gruppo (altro…)