THE FLAMING SIDEBURNS – “Silver Flames”

(Svart Records) I The Flaming Sideburns sono una band di sincero rock formatasi in Finlandia oltre un paio di decenni fa che nel tempo hanno sfornato tre album, suonato un po’ ovunque attorno al globo, con vari cambi di line up e le solite storie rock di ogni band band; il loro debutto “Hallelujah Rock’n’Rollah” è diventato una pietra miliare del garage rock, ma era dal 2007 che se ne stavano in silenzio a livello discografico. (altro…)

(Cursed Monk Records) C’è una storia tanto affascinante quanto contorta dietro questo concept del tedesco Eric McQueen, la mente che si materializza nei The Montain Kings, progetto che giunge al quinto poderoso lavoro. 

(Ipecac Recordings) Otto anni di assenza per i Tomahawk ma ora è il momento del quinto album. Mike Patton è sempre attivo, sempre pronto a saltare da una situazione artistica all’altra e con lui Duane Denison che è chitarrista dei The Jesus Lizard e anche con Unsemble, oltre al fido e uomo per tutti coloro che gravitano attorno a
(ABC Records) Folk, punk, rock and roll e tradizione sono i soliti e sempre rodati ingredienti dei The Rumjacks. Gli australiani con un serbatoio di elementi dalle diverse origini (Italia, America, Irlanda e la stessa Australia ovviamente) e un nuovo cantante, Mike 
(Napalm Records) Completamente fuori di testa, pazzi scatenati: tornano i norvegesi Trollfest con un EP sballato, schizoide e dannatamente divertente. L’idea di base dipinge la copertina, mette il titolo all’EP e accende il favoloso video nel quale vediamo le gesta di uno sconvolto e decadente manipolo di improbabili supereroi! “Happy Heroes”, infatti, racconta in un tripudio di colori la storia di questi troll che decidono di diventare dei veri eroi, con tanto di costumi ispirati ai miti della Marvel.
(Everlasting Spew Records) Atto di estremismo da parte di Gabriele Gramaglia (Cosmic Putrefaction, The Clearing Path, Summit) e Nicholas McMaster (Krallice, Geryon, Edenic Past, ex Castevet). Un duo nato durante l’epoca del confinamento, dunque durante l’epopea della desolazione e del 
(InsideOut Music) Comincia ad allungarsi a dismisura la discografia di Devin Townsend, che da un po’ di anni ha tolto ogni altro termine od orpello al proprio progetto musicale e ha deciso di presentarsi finalmente come un solista completo. 

(R.T.I. Mediaset Group) La partenza dell’EP con “Escape For You” ricorda immediatamente le glorie dei Deep Purple tra la seconda metà degli anni ’70 e i primi anni ’80, nonché certi ritornelli accattivanti dei Whitesnake. “TRIII” è uno stile datato con registrazione
(Debemur Morti Productions) Provengono da una lunga pausa i The Amenta, infatti l’ultimo album “Flesh Is Heir” è del 2013. Quattro album e altrettanti EP in quasi vent’anni, più una ‘vita precedente’ con un altro nome per gli australiani. Una band con i suoi tempi, atipica forse e quanto 
(Shaman Voice Production) Nati da una costola dei pagan metallers francesi Himinbjorg, The Chant of Trees propongono un folk metal ricco di contaminazioni. La titletrack alterna una parte acustica, con parlato, a una improvvisa elettrificazione lasciata a intensi vocalizzi: ecco subito presenti le due anime 
(Selfmadegod Records) Terzo e devastante full length per la formazione di Cracovia, costituita da gente che ci va giù pesante! Thrash metal dai risvolti crossover, in buona sostanza si prendano schemi classicamente thrash metal suonati a certe velocità e ci si metta 
(Trollzorn Records) Ecco una band che non mi sarei mai aspettato di vedere di nuovo in pista! Già di per sé una mosca bianca (suonano celtic folk, ma vengono dal Brasile!), i Tuatha de Danann si erano fatti notare all’inizio degli anni 2000 con un buon trittico di dischi; 

(Art Gates Records) Un concept di power fantasy metal: nulla di più, nulla di meno. Questo significa che gli spagnoli Theragon sono così nostalgici, determinati, o magari, secondo alcuni, sconsiderati, da proporre per il loro esordio una formula e un mood che andava forte venti se non venticinque anni fa!
(Black Widow Records) Nonostante si tratti di una band in circolazione ‘solo’ da trent’anni, The Black è indubbiamente una pietra miliare del metal italiano. Il suo mastermind, Mario Di Donato (ex Unreal Terror e ex Requiem) non smette di condurre questa proposta occulta e pregna di deliziosa e progressiva malvagità, nonostante i dieci anni trascorsi dall’ultimo lavoro e nonostante la sua vita si stia affacciando al settimo decennio.
(Barren Void Records) Secondo EP dei Totalitarian ed entrambi successivi al full length di debutto “De Arte Tragoediae Divinae” del 2017. Venticinque minuti in totale per queste due composizioni di natura blackened death metal con
(Invictus Productions) Secondo album a sei anni dalla loro formazione per gli austriaci Transilvania. Autori di un metal rude, potente, venato da melodie arcane e misteriose, epiche e sanguinanti, insomma autori di black metal. I loro riff spesso nervosi quanto estremi, brutali, come in “Hekateion”, ed
(Echozone / Bob-Media) I berlinesi pubblicano un’edizione speciale del loro quinto e ultimo album pubblicato nel 2019 con Calygram Records. Consta di diciassette canzoni e dunque quattro in più rispetto all’originale e tutte versioni sono le strumentali
(WTF Records) I Toxic Youth sono una band hardcore milanese che ha fatto fuoco e fiamme negli anni ’90. Sono fermi dal 2007 ma finalmente è successo qualcosa, due anni fa, e dunque rieccoli con un nuovo album e addirittura pubblicato dalla WTF Records. L’etichetta olandese, per quanto giovane, è un sincero
(Trollzorn Records) Il pregio della coerenza, il difetto della staticità: forse possiamo riassumere così, in poche parole, l’esito del sesto album dei Thrudvangar, che mancavano sulle scene ormai dal 2013. I tedeschi suonano ‘classico viking metal’, magari tendente al black: 
(M.U.S.I.C. Records) Duo francese dedito a un folk metal originale e avvolgente, i Twisted Mist sono al terzo album; ma si premurano di segnalare che questo è il disco della svolta, molto più metal dei due precedenti e molto più ‘estremo’.
(Cruz del Sur Records) Netto ed apprezzabile miglioramento dei nordirlandesi Terminus, in realtà progetto del polistrumentista David Gillespie, affiancato al microfono soltanto dall’amico James Beattie: se “The Reaper’s Spiral” (
(My Kingdom Music) Band sempre al di sopra dei comuni schemi e con un linguaggio arcano, poetico quanto ermetico. Sono questo, ancora, i The Magik Way, nostrana realtà occult rock o ritualistic occult music come si usa dire quando ci si rivolge a