VOIVOD – “Synchro Anarchy”
(Century Media Records) Si scrive ‘Voivod’, ma si legge ‘leggenda’… Tappa numero quindici per i mostri canadesi del prog più strambo, caleidoscopico e cangiante dell’intero panorama metal mondiale. (altro…)
(Century Media Records) Si scrive ‘Voivod’, ma si legge ‘leggenda’… Tappa numero quindici per i mostri canadesi del prog più strambo, caleidoscopico e cangiante dell’intero panorama metal mondiale. (altro…)
(Southern Lord Recordings) L’organista svedese dopo l’ultimo album “All Thoughts Fly” (QUI recensito) e la sua apparizione nelle session per la BBC pubblicate dai Sunn O))) intitolate “Metta, Benevolence. BBC 6Music : Live on the Invitation of Mary Anne Hobbs”, eseguite durante un tour inglese proprio con (altro…)
(Ripple Music) L’etichetta californiana Ripple Music presenta un tributo ai Blue Öyster Cult costellato da contributi di tutto rispetto. Ideato inizialmente dal batterista dei Poison Idea Steve Hanford e da Ian Watts di Ape Machine, questo tribute incassa la partecipazione di (altro…)
(Scarlet Records) Il sestetto finlandese pubblica il terzo album “Tunturihauta”, il cui filone testuale abbraccia tematica di viaggi tra fredde montagne, lande, foreste, inverni e taverne nelle quali ci (altro…)
(Iron Bonehead) A sei anni da un EP i Verbum pubblicano il loro primo album, avvolto da un’atmosfera oscura come non mai. Non totalmente definibile (altro…)

(Supreme Chaos Records) Breve ma coinvolgente parentesi per la band tedesca, la quale pubblica un EP per creare quel momento di passaggio tra “Agenda:Endure” del 2020 ed il prossimo full length il quale sembra sia già stato composto. (altro…)
(Deathrune Records) Devono avere preparato la propria strumentazione e le registrazioni in una maniera certosina i Vomit, per avvicinassi il più possibile alle radici del death metal per questo nuovo EP. I cilenti pubblicano poco oltre venti minuti di (altro…)

(Universal) Sapete cosa penso? Che i Volbeat non sono in grado di fare musica nuova, ma la musica che creano continua ad essere maledettamente efficiente e vergognosamente fenomenale! Davvero, è molto difficile rispondere alla tipica domanda ‘cosa fanno i Volbeat?’, visto che hanno sempre fatto quel che gli piace, come gli piace, attingendo palesemente e combinando con maestria da rock, metal, thrash, death, punk e forse un’altra mezza dozzina di generi sparsi… che loro riescono a far convergere in brani potenti, travolgenti e quasi sempre dannatamente catchy (e non a caso qualche premio lo hanno vinto in carriera). (altro…)
(Base Record Production/Necromance Records) Alla faccia del debutto… Questo gruppo sembra sapere esattamente dove andare a parare, mostrando una maturità niente male e una grinta insolita pure nell’ambiente black in cui ha deciso di muovere i suoi primi passi. (altro…)

(Steamhammer / SPV) Nel bel mezzo di quell’amalgama stilistico sferzato da glam, punk, metal, blues e rock´n`roll, i Vardis -anzi i Quo Vardis originariamente in tributo degli Status Quo- si formarono lassù nel West Yorkshire alla fine degli anni ’70; le loro influenze erano veramente trasversali diventando uno strano incrocio tra NWOBHM e Motörhead, tanto che il loro sound aggressivo fu di ispirazione per thrash e speed metal, sia in Europa che in Nord America: (altro…)

(Odium Records) Due bestie feroci che tuonano dalla Norvegia con un black metal puro, schietto e diretto! Entrambe le band sono in giro da un po’, anche se a livello discografico hanno pubblicato solo un disco a testa, diversi anni fa, oltre alla solita manciata di split e demo. (altro…)

(AFM Records) Undicesimo album da studio per i Victory, anche se a dieci anni di distanza dal precedente “Don’t Talk Science”. E sembra non sia passato un giorno dai gloriosi anni ’80, dove gruppi come Scorpions, Helloween e compagnia bella, non a caso tutti tedeschi come i nostri, dettavano le regole del rock e del metal in giro per il mondo, prima che scoppiasse appieno la NWOBHM. (altro…)

(Darkhan Music) Senza pausa, senza riposo l’entità elettronica Vector Seven, la quale ha pubblicato almeno tre dischi nell’ultimo anno (tra questi “Elecric Blood”, recensione qui). (altro…)

(Century Media Records) Pesanti, tecnici, taglienti. Tornano dopo una vita (ben otto anni dall’ultimo EP, dieci dal precedente album!) gli svedesi Vildhjarta con il loro secondo full length. Un banchetto di down-tune, riff in stoppato e quella inconfondibile atmosfera apocalittica. (altro…)

(Black Widow Records) Torna una delle primissime formazioni heavy metal del nostro paese! In giro da una vita, dal ’79, quando si facevano chiamare Vanessa. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti… e ne sono successe di tutti i colori: cambi di line up, scioglimenti, pause, ritorni, i Saxon che scopiazzano una loro canzone… e come sempre quando sei un metallaro in Italia, eccoti a fare l’emarginato costretto a costruirsi una carriera contro tutto e tutti. (altro…)
(Black Tears) Il thrash metal è inossidabile quanto immortale e i Vexovoid lo ribadiscono con un album esemplare. Formatisi in Toscana nel 2013, con la Earthquake Terror Noise pubblicano nel 2017 il debut album “Call of the Starforger” che offre evoluzioni (altro…)
(KVD / Kartel Music Group) Kat Von D, ovvero Katherine von Drachenberg, è una modella, tatuatrice, creatrice e stilista di make-up, anche un personaggio della TV tra le tante cose. Ora è anche cantante. Studiato canto anni fa e collaborato con Linda Perry – colei del brano “What’s Up? Dei 4 Non Blondes – ha poi continuato con (altro…)
(Scarlet Records) Se il debut “In The Land Of Vandor” (recensione qui) era ultra-ortodosso nella sua fedeltà al power delle origini, per il loro secondo disco gli svedesi Vandor provano qualche contaminazione, alleggerendo qui e lì il sound e rendendolo talora puro hard rock. (altro…)
(Pulverised Records) Un’esistenza nell’underground testimoniata da piccole pubblicazione e poi, a tredici anni dalla loro nascita, i californiani Vomit Ritual pubblicano il primo album. intitolato “Callous”. L’album trasuda di blackened death metal, ottimamente registrato e musicalmente (altro…)
(Pelagic Records) Sarà banale dirlo, ma i bordolesi sono buoni come il loro vino! Lo sono sempre e lo sono ancora con l’album “Consolamentum”, anche otto anni dopo “Tocsin”. Otto d’invecchiamento, mica pochi! Eppure la band ha lavorato in se stessa e per se stessa, plasmando una materia sonora (altro…)
(Metalville Records) L’etichetta di Colonia assembla un tribute ai The Sisters Of Mercy con qualche band di grido e non, per un prodotto finale che risulta essere piacevole. Atrocity, Paradise Lost, Cradle Of Filth, Crematory, Kreator sono alcuni dei quindici nomi* coinvolti in questo ricordo di Andrew Eldritch, la (altro…)

(autoprodotto/Distrokid) Erano un quintetto, poi si sono sono ridotti a quattro… ed ora rimangono solo in tre… ma la potenza sonora che sono in grado di scatenare continua ad essere ricercata e pericolosamente mostruosa. (altro…)

(Mascot Records) Con il terzo album i sempre più acclamati danesi (e svedesi) Vola confermano la loro poderosa capacità di fondere generi musicali apparentemente lontani. Tanto pop quanto prog, tanto metal e djent quando oscuri con una tendenza deliziosamente dark wave. Tastiere imponenti, le quali rasentano la soglia del sinfonico rendono tutto moderno e accessibile, mentre le linee di chitarra sono spesso pesanti e taglienti, generando un’aura tetra in linea con il significato stesso dell’album e del suo titolo. (altro…)

(autoprodotto) Debutto estremamente interessante, anche se ormai uscito da un anno e mezzo, per gli italiani Voice Of The Inner Demon, band che annovera in formazione Björn Hodestål degli Arcana Opera, Matteo Frigo (Eliseum, ex Arcana Opera, ex Desdæmona), Giorgio Orani (Wintryfrost) e l’eccellente blues vocalist Nicola Tobio. (altro…)
(High Roller Records) La formazione capitanata dai fratelli Eriksen, in realtà Ron e Robert non lo erano ma la raccontavano così, entrambi chitarristi mentre il primo è anche cantante, nasce a scuola nel 1986. Registrano un demo con il titolo di “Do or Die” contenete tre pezzi che si guadagnano l’attenzione della Metal Blade che pubblicherà nel 1988 il primo album della band (altro…)
(High Roller Records) Ne varrebbe veramente la pena di acquistare questa ristampa in vinile della High Roller, tra l’altro in tre colori e con poster e cartolina. I Viking sono una vecchia band thrash metal nata in California, a Los Angeles, attraverso Ron e Brett Eriksen che si dichiaravano fratelli ma in realtà non era così. Brett ha militato nei Dark Angel e di cognome fa (altro…)
(Massacre Records) È incredibile come Jutta Weinhold, a 73 anni suonati, non abbia nessuna intenzione di abbandonare le scene: ma le mie riserve su questo “Cosmic Healer” sono, ahimè, le stesse che menzionavo per “The Pale Man Is Holding A Broken Heart” (recensione qui). Direi che ‘c’è un tempo per ogni cosa’ e questo tempo, per i Velvet Viper, temo che ormai sia passato: se poi ci mettiamo pure alcune incertezze di songwriting… (altro…)

(Season of Mist) C’è un’aura strana che avvolge i Vreid e forse l’intero e misterioso Sogndal, lassù nel nord, in Norvegia, nel suo nord ovest. Ogni loro album è diverso dal precedente, c’è sempre un’evoluzione o un cambio di direzione, c’è sempre un marcato cambiamento, eppure ogni album è dannatamente Vreid, fino all’osso, fino alle viscere. “Wild North West” non è un’eccezione, anche se qui c’è qualcosa di diverso, qualcosa che non c’era sul favoloso “Lifehunger” (recensione qui), sulla crudezza di “Sólverv” (recensione qui) o sull’iconico “Welcome Farewell” (recensione qui). (altro…)
(Scarlet Records) Certo che ne è passato di tempo da “Unum” (qui)! I Vexillum si sono fatti attendere più di sei anni, ma alla fine sono tornati a tenere alta la bandiera (è proprio il caso di dirlo) del power/folk nazionale. I nostri partono subito con gli undici minuti di “Enlight the Bivouac” (non credo di dovervi ricordare come si chiama il secondo disco della band): (altro…)

(Darkhan Music) Un favoloso ed elettrizzante tributo ai film horror, e le relative colonne sonore, pubblicati negli anni ’70, ’80 e ’90, tre decenni che hanno segnato la storia ed offerto i migliori capitoli di questo genere cinematografico. (altro…)
(Mistica Funebre Productions*) Solo 66 copie su nastro di questo split tra due nomi incrostati di black metal. Vultur è una band sarda con due album alle spalle e una discografia costellata proprio di split e altre pubblicazioni. Due pezzi preceduti da un’intro e outro, in sedici minuti e oltre di un canonico quanto feroce (altro…)

(Autoproduzione/ Blood Fire Death) Prima di cominciare questa recensione, ritengo opportuno precisare una cosa: considero gli At The Gates una band alquanto sopravvalutata, anche se questa mia considerazione risulterà alquanto impopolare. (altro…)

(Nordvis Produktion)I norvegesi Varde che debuttarono l’anno scorso con l’intenso “Fedraminne” (recensione qui), sono un progetto nato nel 2017 composto da membri di Alsvartr, Nordjevel e Dødheimsgard. Tra il black, folk e viking, con un forte legame verso la terra di origine, questa band ha instaurato da subito un livello qualitativo non comune capace di esaltare la cultura nordica e le tradizione con fare provocante ed in linea con la malinconia che certi scenari di quei paesi possono suscitare. (altro…)
(Purity Through Fire) La fanfara militare che monta nell’intro dell’opener e tracklist dell’album, ci sono cavalli e scontri di una battaglia per un mix che alla fine esplode. Esplode la guerra vera, il black metal! Sguaiato, becero black metal di un tempo. Esplode il ‘mare di fiamme, come da titolo. Il (altro…)
(Cult Of Parthenope) Cala sull’ascoltatore come una nefasta colata di violenza “Gore Weed Distortion”, primo album dei deather Vilemass che riescono a masticare e metabolizzare sulla distanza certi schemi cari a (altro…)